Crater è un film rivolto
agli adolescenti, prodotto dagli stessi produttori di Stranger
Things e permeato da una fantascienza retrò. Per certi versi
tornano in mente i cartoni animati The Jetsons (i Pronipoti).
Eppure, sebbene sia confezionato per
un pubblico giovane, Crater
fa commuovere soprattutto gli adulti. Per i temi delicati che tocca:
l’amicizia, la famiglia, il fatto che abbiamo una sola vita e la
consapevolezza che non c’è mai una seconda possibilità nelle
grandi scelte.
Crater è un piccolo gioiello
della fantascienza, di quelli che non si vedevano da anni. E questo
nonostante la fantascienza sia essenziale alla trama e allo stesso
tempo resti sempre sullo sfondo della più importante storia di amicizia.
Attenzione Spoiler: evitate di
proseguire la lettura se non avete ancora visto il film:
Siamo
nell’anno 2257, la colonizzazione della Luna è fallita e non
sappiamo quali siano le condizioni di vita sulla Terra. Il miraggio
di una vita migliore è il lontano pianeta Omega e le risorse per
raggiungerlo (una su tutte l’Elio3) vengono estratte nell’enorme
base lunare mineraria
sotterranea. I minatori devono lavorare vent’anni prima di poter
ottenere il “lasciapassare”
per un viaggio in
ibernazione verso il nuovo mondo. Se
un minatore muore prima di aver terminato i suoi anni lavorativi il
suo parente più prossimo dovrà completarli e poi lavorare altri
vent’anni prima di avere a sua volta un “lasciapassare”.
Si
intuisce che sulla Terra ci sia una parte della popolazione
totalmente tagliata fuori dalla possibilità di migrare su Omega,
mentre
magari la
parte di popolazione ricca parte
senza problemi, per cui i minatori si giocano col sudore della loro
fronte quella possibilità altrimenti negata.
C’è
una clausola nel contratto che prevede il diritto al viaggio per il
figlio di un minatore morto durante l’estrazione e infatti
quando il padre di Caleb Channing muore in un incidente, Caleb
viene inserito nella lista dei prossimi passeggeri in partenza.
Ma Caleb non vuole partire! Suo
padre gli aveva fatto giurare che sarebbe uscito all’esterno per
raggiungere il Cratere e gli aveva assicurato che questo era anche
quello che avrebbe voluto sua madre. Così Caleb decide di rubare un
Rover insieme ai suoi amici Dylan, Borney e Marcus e tentare
l’impresa. I quattro reclutano Addison, la figlia di uno scienziato
molto rispettato sulla Terra, perché conosce i codici di uscita.
Riescono a uscire durante il lockdown per la pioggia di meteoriti e
iniziano il lungo percorso di avvicinamento al Cratere. Si susseguono
avventure, giochi acrobatici avventati con le bombole di ossigeno, la
sosta all’avamposto per rifornirsi di ossigeno e la scoperta che
l’avamposto in realtà non è il rifugio per viaggiatori che
credevano. Il rischio di morire è sempre dietro l’angolo e gli
imprevisti vengono risolti grazie alla compattezza del gruppo,
cementato da un’amicizia profonda.
L’arrivo al Cratere rivela, sul
suo fondo, una stranissima costruzione con un un ingresso
sotterraneo. Lo scarno stanzone circolare al suo interno è un
simulatore che si attiva immergendo i ragazzi in una lussureggiante
foresta terrestre. Sopra le loro teste vedono il cielo azzurro, gli
stormi di uccelli che volano e il sole. Appena la simulazione
s’interrompe, Caleb scopre una piccola botola nel pavimento, con
una foto di suo padre e sua madre e un contenitore che conserva le
ceneri di sua madre. Comprende il motivo per cui suo padre voleva
assolutamente che lui raggiungesse quel posto e piange. Depone il
contenitore con le ceneri di suo padre accanto a quello di sua madre
e prende la foto, che ripone al sicuro in una tasca della tuta.
Si rende conto che suo padre non è
morto per un incidente, si è sacrificato per permettere a lui una
vita migliore su Omega. Ma Caleb non vuole! Lui vuol restare con i
suoi amici sulla Luna. E invece loro gli dicono che deve andare, che
altrimenti suo padre è morto inutilmente, che loro non hanno questa
possibilità e lui non ha il diritto di sprecarla.
La pioggia di meteoriti interrompe
la discussione e il gruppo tenta di tornare al rover prima che accada
l’irreparabile. Purtroppo lo raggiungono con Dylan colpito da un
frammento, con la tuta danneggiata. Inoltre un meteorite manda in
frantumi la vetrata del pilota facendo fuoriuscire l’intera riserva
d’aria.
Intrappolati nel rover guasto,
senz’aria, i ragazzi attendono la loro fine: quando non ci sarà
più ossigeno da riciclare la tuta inizierà a riciclare anidride
carbonica e loro si addormenteranno per non svegliarsi mai più.
Perdono conoscenza ma i soccorsi
arrivano in tempo per salvarli.
Caleb si risveglia settantacinque
anni dopo, in un letto sul pianeta Omega. Nessuno gli ha dato
possibilità di scegliere, è stato ibernato e unito ai passeggeri in
partenza. I suoi amici sono probabilmente già morti di vecchiaia. La
tristezza e la malinconia lo consumano.
Tuttavia gli viene consegnato un
riproduttore di messaggi registrati dai suoi amici mentre lui dormiva
e loro vivevano la loro vita. Così scopre che Dylan e Addison si
sono sposati, hanno avuto dei figli, Borney è diventato un pezzo
grosso sulla base mineraria e ha modificato la regola degli anni di
lavoro tramandati ai discendenti. Inoltre Marcus ha superato i suoi
problemi di salute.
Caleb inizia una nuova vita su
Omega, un pianeta molto simile a come era la Terra prima che gli
umani rovinassero la Natura. Sperando che il delitto non si ripeta.