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lunedì 18 febbraio 2019

Google+ chiude



La Battaglia tra Facebook e Google+ io me la immagino così: due cavalieri che si sfidano a singolar tenzone per accaparrarsi milioni di utenti.

Purtroppo ha vinto Facebook. Era inevitabile, era partito per primo e chi parte per primo ha sempre un bel vantaggio. Anche se non sempre il vantaggio è sufficiente, vedi il caso di Yahoo!

La struttura di Google+ era la più simile a Facebook che si potesse trovare tra i social, praticamente differiva quasi esclusivamente per i colori dominanti: rosso e bianco, invece di azzurro e bianco. Era più pratico dell’ostico Twitter, che invece oggi gode di ottima salute. Aveva le sue carte da giocare, ma ha avuto sfortuna.

A me dispiace, perché con l’account Google puoi far tutto in pochi click: gestisci Blogger, archivi i tuoi dati su Drive, trovi sempre la strada giusta con Maps e cambi la pagina iniziale di Mozilla Firefox con Google.it (perché non uso Google Chrome? Perché amo la volpe di fuoco!).

Fino al 2 aprile si può ancora socializzare col fu social Google+, ma ormai il tempo sta per finire.

L’azzurro ha sconfitto il rosso. E pensare che avevo cancellato il mio account Facebook perché tanto ne avevo uno su Google+…

Tuttavia già impazzano in rete gli articoli su una possibile chiusura di Facebook… chissà, avrò questa piacevole soddisfazione? Saranno le solite fake news o è realtà?

sabato 9 febbraio 2019

Clade


La Roma Imperiale, nell’anno di Mitra 1497, era giunta al massimo livello del suo splendore. Accanto al Pantheon, al Circo Massimo, al Colosseo, all’Arco Mitraico di Costantino, erano sorte altre strutture realizzate solo in parte in marmo e pietra, come nella tradizione arcaica. Il materiale più impiegato ultimamente, grazie ai congegni meccanici mossi dall’energia elettrica, era il ferro. Certo, la ruggine aveva dannato i filosofi matematici per un certo tempo, ma poi tutto si era risolto con l’impiego dell’ossido di piombo.
I cieli di Roma erano sorvegliati da dirigibili a vapore e propulsione mitraica che sorvolavano strade affollate da cittadini che si spostavano a piedi o su Birotus elettrici. La criminalità e il pericolo del fuoco erano tenuti sotto controllo dai Vigiles, grazie ai loro Plaustrum iperattrezzati. E riuscivano bene in entrambe le cose.
Il nuovo Senato Imperiale, costruito interamente in ferro, era dieci volte più grande della Curia Iulia. Al suo interno, l’Imperatore Flavio Cassio Cesare Quirinio Augusto, ascoltava gli interventi dei patrizi e dei tribuni della plebe in merito alla crisi in Amentus Magna.

venerdì 1 febbraio 2019

Solo vs Rendar



Perché non hanno fatto uno spin-off su Dash Rendar? E perché hanno voluto girare a tutti i costi uno spin-off su Han Solo con un attore che somiglia a Leonardo DiCaprio?
Dash Rendar è un clone del personaggio più azzeccato da George Lucas, quello che nella prima stesura della Saga doveva essere un alieno rettiliano e che alla fine incontrò Harrison Ford, diventando un mito: Han Solo!
Perché la Disney si è ostinata nella direzione kamikaze che l’ha portata al flop?
Il film Solo è un buon film, manca solo Han Solo. Manca il vero Han Solo per rendere il film un capolavoro. Purtroppo il tempo è un nemico inesorabile e chi ha dato un volto al personaggio non è più in grado di rappresentarlo da giovane.
Forse si sarebbe potuto ricorrere alla computer grafica, la Disney l’aveva già fatto con Tron Legacy per rendere un Kevin Flynn giovane (anche se alter ego malvagio). Oppure tutto si poteva bypassare pescando nell’universo della fu LucasArts. Si poteva scegliere il protagonista del vecchio Shadows of the Empire, si poteva scegliere Dash Rendar!
Dash ha un’astronave corelliana, l'Outrider, molto simile al Millemnium Falcon… ha un secondo pilota di latta, totalmente privo di peli, ma comunque caratteristico.
Si poteva tentare. E magari, grazie alla computer grafica, si poteva regalare ai fans un cameo con Han e Chewbecca, che avrebbe proseguito la piacevole linea di Rogue One.
Peccato, sarà per un’altra volta...