Scafandro è senz’altro meglio di
tuta spaziale, infatti i palombari che indossavano lo scafandro
entravano in un ambiente ricco di vita ma ostile all’uomo: il mare.
E lo facevano in modo alternativo ai sommozzatori, camminando sul
fondo.
La tuta spaziale evoca il vuoto
dello spazio e la superficie della Luna, priva di atmosfera e morta.
Anche il Pianeta Rosso è un pianeta
morto, con un’atmosfera talmente povera di ossigeno da non
permettere la vita dell’uomo. Le missioni compiute dai rover
Opportunity e Curiosity hanno scovato dei microrganismi, i batteri di
Atacama, che non sono certo i marziani di Ray Bradbury… ma almeno
differenziano Marte dalla Luna!
Per il 2020 Mars Helicopter solcherà
il cielo marziano e in un futuro non troppo lontano le Marsbees (“api
marziane”) proseguiranno l’esplorazione capillare del pianeta.
Eppure un bel giorno sarà
indispensabile spedire lassù degli uomini, costruire una base
permanente e fornire un’attrezzatura per la sopravvivenza
individuale diversa dalla tuta spaziale degli astronauti.
Forse i terraformanti lavoreranno
per molti mesi alla costruzione della prima città marziana… e lo
faranno protetti da uno scafandro.
Magari facciamo come in Atto di Forza, finiremo con il ridare vita sana a Marte e andremo lì a stare bene!
RispondiEliminaC'è già un lago di venti chilometri di diametro! Per la base abbiamo risolto il problema dell'acqua. Poi, se fosse pieno di orate marziane, avremmo risolto anche il problema della cena e basterebbe partire con un buon Vermentino di Gallura in fresco.
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