«…E ora sentiamo cosa ne
pensa di Archon, il cosmonauta Borislav Severcov, attualmente in
forza alla base venusiana Salyut 27; a proposito, nessuno sapeva che
la Terra avesse una base su Venere. Vero, signor Severcov?»
«Nessuno lo sapeva perché noi
volevamo che nessuno sapesse. È ormai dal lontano 1987 che
l'U.R.S.S. ha conquistato Venere. Gli americani si concentrarono su
Marte senza produrre risultati: sonde, piccoli robot, capsule per il
rilevamento atmosferico. Hanno speso i loro soldi per niente, per
fortuna in Russia i soldi non contano e noi abbiamo sfruttato più
risorse. Le prime missioni sono fallite per la scarsa visibilità,
non si riusciva a vedere dove si atterrava e devo ammettere che
qualche nostra astronave si è schiantata al suolo.»
«Con equipaggio o senza?»
«Con alcuni sfortunati
cosmonauti.»
«Lei parla dell'U.R.S.S. e dei
soldi che non contano, forse non sa che l'Unione Sovietica non esiste
più.»
«Io non riconosco il sistema
di governo russo attuale, sono un ufficiale dell'Armata Rossa.»
«Ma c'è ancora, in Russia.»
«No. Quando il muro è caduto,
hanno perso il controllo su di noi e qui su Venere è sopravvissuto
un piccolo ritaglio di socialismo del popolo.»
«Va bene, credo sia meglio
parlare d'altro. Ha letto il romanzo italiano “Archon”?»
«Bello! Mi è piaciuto molto.
Soprattutto perché i cattivi fanno parte di un regime nazista. È
stata dura nel 1941, quando ci invasero...»
«Ma... quelli del libro non
sono mica tedeschi. Ma lei, l'ha letto davvero?»
«Non è spiegato chi sono,
ecco... io dico che i tedeschi nel 2900 circa, credo, conquistano il
mondo eppoi noi, con l'Armata Rossa entriamo in gioco e...»
«No, lei non ha letto un bel
niente... ma perché allora si è fatto intervistare?»
«Perché è dal 1991 che
nessuno mi parla. Sono rimasto solo su questa base spenta in mezzo
alla nebbia, fuori di qui c'è una temperatura di 400 gradi e per
tornare sulla Terra dovrei fare 40 milioni di km. A piedi,
naturalmente, perché l'ultima Soyuz in orbita è precipitata nel
2004.»
«Ho capito, per questo ci ha
telefonato per l'intervista.»
«Si, ora se io...»
«Forse c'è stato un equivoco,
la metto in contatto col nostro centralino: le fornirà il numero di
un'ottima agenzia di viaggi, vedrà che le troveranno un low cost per
tornare. Buonasera.»
«No, aspetti...»
«tuuu... tuu... tuu...»
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