martedì 21 febbraio 2023

Perché?

Nel film Wakanda Forever è arrivato un Sub-Mariner troppo diverso da quello che ho letto da sempre nei fumetti Marvel e la domanda è: perché?

 


 

Namor il Sub-Mariner è il Principe di Atlantide, figlio dell’ufficiale britannico Leonard McKenzie e della Principessa di Atlantide Fen. Quindi un mezzosangue, metà umano e metà tritone, è l’unico bianco circondato dai suoi sudditi blu. È arrogante, invincibile, grazie alle ali ai piedi può volare e da del filo da torcere a tutti gli altri supereroi, ma spesso collabora con loro per sconfiggere i veri cattivi.

È l’uomo pesce della Marvel e fu disegnato prima del suo concorrente DC Comics Aquaman, per cui è in un certo senso più originale.

Nel 1973 appare su un albo con un nuovo costume e il motivo è medico, non sartoriale. Un’esplosione di gas nervino lo rende incapace di trattenere l’umidità mentre sta sulla terraferma. Reed Richards dei Fantastici 4 gli salva la vita realizzando appunto questo costume che ricicla l’umidità nei suoi pori.

Nel 2023 arriva al cinema e non è più lui! Il suo nome che significava “figlio vendicativo” diventa Namòr “el niño sin amor”, in Italiano: “il bambino senza amore”. Non è più il Principe di Atlantide ma il sovrano di Talokan (nome di una città Azteca) ed appartiene a un gruppo Maya che vive sott’acqua dopo aver assunto una bevanda miracolosa.

Chissà cos’hanno bevuto gli sceneggiatori prima di perpetrare questo scempio!


Anche Aquaman ha subito un restyling nel corso degli anni, ma il personaggio non è cambiato radicalmente come è successo a Namor e non c’è stata delusione nei fans più incalliti come me, per esempio.

A me non è piaciuto neppure il film Wakanda Forever, nonostante racconti la guerra tra gli atlantidi e i wakandiani. Dispersivo e sicuramente troppo lungo, merita la visione solo per il passaggio del testimone da T’Challa a Churi nel vestire i panni di Black Phanter.

 

 

mercoledì 1 febbraio 2023

Insetti


Se un lontano pianeta di tipo terrestre avesse un’atmosfera più ricca di ossigeno della nostra, quale sarebbe la forma di vita con più probabilità di dominare sulle altre (almeno per dimensioni)? Gli insetti.

Il motivo è semplice: da noi gli insetti restano piccoli perché vivono in un ambiente favorevole agli organismi più complessi. Non hanno un apparato respiratorio come i vertebrati, non hanno polmoni e non usano il sangue per trasportare l’ossigeno ai vari organi del corpo. Hanno un complesso sistema di trachee che comunica direttamente con i tessuti da irrorare e apre all’esterno con gli spiracoli. Per aumentare le dimensioni, gli insetti avrebbero bisogno di trachee più grandi, ma a quel punto crescerebbe anche il bisogno di ossigeno. Senza ombra di dubbio l'unico modo per essere più grandi e dominare sui concorrenti sarebbe un'atmosfera con percentuali di ossigeno alte.

La concentrazione di ossigeno nell’aria odierna è 20,9%, 60 milioni di anni fa era 25% e 300 milioni di anni fa era addirittura 35%. A quei tempi esisteva un millepiedi, l’Arthropleura, che misurava 2,5 metri. Immaginiamo che dimensioni raggiungerebbero gli insetti con una concentrazione di ossigeno nell’aria pari al 50% o magari al 70%! E immaginiamo quanto sarebbe dannosa una tale concentrazione, per una creatura dotata di polmoni.

Un mondo popolato da insetti giganti è stato la fantasia dei primi scrittori di fantascienza e poi dei registi al cinema: Assalto alla Terra (1954) ne è forse l'esempio più eclatante, anche se la vicenda si svolge sulla Terra e le formiche sono diventate giganti a causa delle radiazioni atomiche.

Tornando al mondo popolato da insetti giganti: se gli esseri umani potessero raggiungerlo dovrebbero sbarcare protetti da speciali maschere a filtro, in modo da ridurre la quantità di ossigeno ispirata. Ma dovrebbero anche stare al riparo dentro esoscheletri corazzati, perché sicuramente l’ambiente intorno a loro sarebbe un vero inferno.

E se oltre a diventare il genere più potente, alcune specie di insetti si evolvessero in esseri senzienti? Gli insetti sono i viventi più diversi da noi dopo i vegetali. Immaginandoli evoluti tendiamo a stereotiparli in alveari, con la regina, i fuchi, le operaie e i guerrieri. Tuttavia non possiamo sapere quale società svilupperebbero diventando intelligenti, proprio come non sappiamo cosa passerebbe per la testa (sempre se ne avesse una) di un vegetale intelligente. Chissà se, da qualche parte lassù nel cosmo, esiste un pianeta talmente infernale da ospitare mostri insettoidi, civiltà insetto e addirittura querce dal cervello fino... Oppure chissà se ieri sera sarebbe stato meglio non esagerare col vino.