giovedì 15 dicembre 2016

La Tristezza

La tristezza è come la pioggia,

penetra dappertutto.

Arriva perfino a bagnarti il cuore.

Non è facile asciugarla,

non è facile mandarla via.

Soltanto chi ti è vicino

spenderà parole di calore,

che come il Sole…

faranno risplendere la gioia,

dappertutto, fino al cuore.

domenica 11 dicembre 2016

La Cappella Nera di Gianluca Turconi



È uscito il nuovo romanzo science fantasy La Cappella Nera di Gianluca Turconi, e io ho contribuito all'opera realizzando la copertina. Si tratta del terzo episodio della Saga del Pozzo ed è disponibile in tutti gli store online a soli € 0,99. Sul sito Letture Fantastiche è possibile leggere gratis i primi tre capitoli... Buona lettura.

La Cappella Nera
  


Introduzione alla Saga del Pozzo

Dalle assolate spiagge dei moderni Caraibi fino alle fangose pianure dell'Europa del IX secolo dopo Cristo, passando per il Califfato di Baghdad e l'invincibile Konstantinoupolis bizantina, tra scienza e magia, si snodano le vicende che possono cambiare la storia dell'Umanità. Amori, fedi e superstizioni, potenti sette religiose medievali, interessi dinastici e le fragilità umane porteranno vigliacchi ed eroi, uomini del passato e del presente, vecchi e bambini a unire le forze per contrastare l'espansione del sovrannaturale Pozzo, insinuatosi nel Tempo, e a confrontarsi con l'Intelligenza oscura che vi si annida, mentre ciò che è stato si sgretola sotto il peso di ciò che avrebbe potuto essere.
 
Scheda libro

Titolo: La Cappella Nera
Autore: Gianluca Turconi
Editore: Smashwords
Genere: Science fantasy
ISBN: 9781370797462
Serie: Saga del Pozzo
Edizione: Prima Edizione
Pagine: 456 (indicative, in formato per Amazon Kindle)
Costo: euro 0.99

lunedì 5 dicembre 2016

Ricordo di un mondo che non c’è più




Erano i primi anni ’80, quando iniziarono a diffondersi quegli strani scatoloni provvisti di televisore, tettoia come se dovessero temere la pioggia, pulsanti, joystick e fessure per soldi o gettoni con su scritto insert coin. Erano arrivati i videogames elettronici da bar o salagiochi! Stregarono un’intera generazione, me compreso. Ricordo il primo in cui buttavo tutte le monete da cento lire che riuscivo ad avere da mio padre, si chiamava Defender e ti metteva alla guida di un’astronave su un percorso pieno di insidie: dai missili agli intercettori nemici che sputavano micidiali raggi laser. Tutto rigorosamente in 2D. Del tipo spaziale c’erano anche Galaga, Gyruss e Asteroid. E poi, cambiando genere, c’era Pac-Man, con i fantasmini che inseguivano la palla mangiapillole nel labirinto.
Cuddly Cuburt o Cubert o anche Q*bert faceva decisamente parte dei giochi di questo genere, con una creatura indefinita, bipede, priva di braccia e con la trombetta la posto di naso e bocca, che si spostava su una piramide impossibile fatta di cubi a tre facce che cozzavano con le regole della prospettiva. Ebbene, quel mondo era completamente fuori dalla realtà e oggi non potrebbe reggere il colpo di fronte ai moderni e iperrealistici Call of Duty o Batterfield. Eppure... quel mondo aveva una sua poesia, che si è persa.

Nel film La Storia infinita, il libraio passa il volume a Bastian parlando con disprezzo degli stupidi videogiochi capaci solo di fare bip, bip! Difende romanzi, racconti, perfino le favole della buonanotte. Tutto ciò che faceva sognare un tempo consisteva in caratteri neri su carta bianca. E in quel momento, i giochi elettronici che puntano solo sull’effetto visivo, senza portare contenuti, sono visti come una seria minaccia all’intelligenza.

Ma il punto di vista da cui si esprime un giudizio su qualcosa è importante: oggi viviamo nell’era dei film che hanno schiacciato inesorabilmente i libri, e molto più di quanto lo abbiano fatto i videogames, perché sono la nuova forma d’intrattenimento che soppianta la vecchia, senza pietà. Tuttavia, la poesia dei videogiochi anni ’80 è rimasta nel cuore di quelli che furono ragazzini e oggi sono cinquantenni ed è grazie a loro che Hollywood ci ha regalato il divertentissimo Pixels di Chris Columbus. Un film in cui ritornano più spettacolari che mai Pac-Man, Donkey Kong, Cubert e tanti altri.

È buffo: il cerchio si chiude e non c’è niente di negativo o di obsoleto da buttare. Non sono superati i libri nonostante i film e non sono vecchi Pac-Man e Cubert nonostante la PS4... o forse sì.

Comunque sia, voglio ricordare la poesia perduta con il disegno qui sopra.

giovedì 1 dicembre 2016

Dicembre in festa

Dicembre è il mese delle feste e, come tutti gli anni, i pompieri di Pisa organizzano due eventi con lotteria di beneficenza annessa. Il primo è Pompieropoli, si svolgerà a Pontedera e avrà come obiettivo far sentire pompieri per un giorno i bambini della città.

Il secondo è la Befana dei Vigili del Fuoco, che si svolgerà a Cascina e culminerà con la discesa della simpatica vecchina dalla torre e conseguente salvataggio a opera di una squadra di pompieri.

Per le vie della città passeggerà Charlie il drago pompiere e negli Stand VVF saranno esposti modellini di mezzi vigili del fuoco italiani e stranieri, caschi da pompiere provenienti da tutto il mondo e automezzi VVF d’epoca. Sarà inoltre possibile divertirsi cantando, grazie al Karaoke de i poggio e bbua.

La raccolta fondi sarà interamente devoluta alla Fondazione Stella Maris.

Il mio contributo agli eventi sono le illustrazioni su poster e volantini e l’aiuto manuale, da uomo di fatica, nel montaggio degli Stand, insieme ai colleghi.

Il 15 dicembre, tuttavia, interromperò liturgicamente ogni attività per recarmi al cinema, alla prima di Rogue One.

Che la Forza... ehm, scusate...

martedì 29 novembre 2016

MicroNASF 4

La quarta antologia di Micro Racconti di fantascienza è disponibile su NASF in download gratuito. Buona lettura.





Queste due cover sono per MicroNASF, le Antologie di racconti brevissimi che NASF pubblica periodicamente e che sono sempre in download gratuito. In queste ho alcuni racconti.

giovedì 24 novembre 2016

Flash Gordon


Flash Gordon è figlio del 1934: un atleta che eccelle in tutte le discipline sportive, l’eroe senza macchia e senza paura, ma anche politicamente scorretto, razzista e dichiaratamente wasp. È sempre una spanna più in alto degli altri, con l’eccezione dei suoi pari, spesso avversari che gli dimostrano lealtà e coraggio e divengono suoi amici. Un esempio è il principe Barin, al quale si aggiungono Thun e Vultan.
Alex Raymond, nel suo fumetto capolavoro dallo stile elegante, inserì decine di stereotipi: il buono è bello, biondo e sincero, mentre i cattivi sono quasi sempre brutti, vigliacchi e pronti al tradimento...

mercoledì 9 novembre 2016

Coloni dello spazio


Nel 2270 arrivò il primo segnale extraterrestre dal cosmo profondo. Nei vent’anni seguenti la comunicazione si fece sempre più stretta e iniziarono i lavori per la costruzione della Porta Stellare. Scienziati alieni e terrestri collaborarono quindi per realizzare il primo ponte tra le stelle. Contemporaneamente iniziarono i lavori nello spazio per la costruzione della nave coloniale Conestoga, grazie al supporto delle navette Sigma che facevano ogni giorno la spola tra la stazione spaziale e la Terra trasportando materiali e attrezzature.
Finalmente, nel 2320, il Conestoga attraversò la Porta Stellare e raggiunse in pochi secondi l’altro capo dell’universo.
Purtroppo la missione si rivelò una trappola e il comandante Yamada riuscì a mandare indietro un messaggio qualche istante prima che si compisse la catastrofe, per metterci in guardia. Alcuni mesi più tardi la Flotta nemica irruppe nel sistema solare, attraverso la Porta e fu guerra intergalattica.
Oggi, dopo anni difficili, siamo finalmente riusciti a rialzarci, gli alieni sono sconfitti e il Conestoga 2 parte per una nuova meta.
Speriamo in un futuro di pace.

martedì 8 novembre 2016

N.A.S.F. 12 - Frontiera / Il giorno dopo




È una bella soddisfazione per me essere in N.A.S.F. 12 con un racconto selezionato tra tanti. Sono in buona compagnia, la copertina del volume è ottima e il prodotto non ha nulla da invidiare a quelli proposti dalla grande distribuzione.

domenica 6 novembre 2016

Il Vento della Follia


Alcuni racconti Horror di Luca Alfaroli 
Editrice GDS
 dal 4 novembre 2016


1) Quattro boscaioli lavorano al disboscamento di una zona che un tempo gli indiani consideravano proibita. Saranno accerchiati da inquietanti presenze e non sarà certo la ragione che potrà toglierli dai guai.

2) Charles Bennet crede di essere un grande scrittore, passa le giornate in soffitta a scrivere romanzi dell’orrore, eppure non sa di esser finito in un gioco molto più grande di lui, che rischierà ben presto di travolgerlo.

3) Ignorare le proprie origini e la propria meta mentre si attraversa di corsa un mondo devastato è l’ultimo dei problemi. Infatti il peggio deve ancora venire...

4) Una tranquilla cittadina del Texas sta per essere sconvolta da un terribile pericolo soprannaturale, e lo sceriffo razzista non si fida dell’aiuto indiano che gli viene offerto.

5) C’è qualcosa di peggio della vita carceraria? Vivere in mezzo a tagliagole e stupratori ed essere continuamente picchiati dai secondini si può chiamare inferno?

C’è qualcosa di molto più infernale... e sta arrivando.



venerdì 28 ottobre 2016

Visitors


Ricordo ancora l’impressione che mi fecero, all’epoca, le enormi astronavi dei Visitors che arrivavano sopra i grattacieli delle maggiori città del mondo. E ricordo l’emozione quando la navetta atterrò in mezzo alla folla e dall’ombra del portello aperto uscì il primo visitatore extraterrestre.

Veniamo in pace!
  

lunedì 10 ottobre 2016

microNASF 3


Cento microracconti di fantascienza scaricabili gratuitamente e in più formati solo nel sito NASF, infestato dagli autori più agguerriti del genere.

domenica 18 settembre 2016

Vichinghi


Un mondo ghiacciato che non è la Terra. I fieri Vichinghi che navigano su drakkar volanti e combattono popoli inumani e bellicosi come i Möss, gli Hunde e gli Ørne. La disperata ricerca di Odino...
Tutto questo accade nell'avventura più assurda che l'umanità si sia mai trovata a dover affrontare.


domenica 28 agosto 2016

il vento della follia


Il tizio che vedete qui sopra me lo sognai quando avevo nove anni. Fu uno di quegli incubi notturni che ti fanno tramare per dieci minuti, appena ti svegli. Nel sogno mi svegliai, ero in camera mia al buio e sentii qualcuno che frugava tra le mie cose. Con prudenza, mi alzai. Di solito, se di notte senti un rumore e accendi la luce, scopri che era solo il gatto, oppure un gorgoglio strano veniva dall’impianto di riscaldamento, o un giocattolo in bilico su molti altri è caduto. Questo succede se ti sei svegliato veramente, invece io dormivo ancora e stavo nel bel mezzo dell’incubo. Così quando accesi la luce rivelai il mostro, in piedi vicino alla parete, che si voltò con quell’orrenda espressione e gridò. Il suo grido inumano mi fece venir meno la forza nelle gambe e, per fortuna, mi svegliai.

sabato 16 luglio 2016

SuperVip e MiniVip


Sì, lo so... non sono SuperVip e MiniVip... e poi il terzo chi è? Tentacolik? Beh, non sapevo proprio come chiamarli, questi tre alieni.
Due giganti e un moscerino potrebbe andar meglio? Chissà...

mercoledì 13 luglio 2016

Mixit


Questa è la cover per il prossimo libro che pubblicherò. Sarà un "trust" di racconti e fumetti... che spaziano dalla Science Fiction, alla Science Fantasy e al Fantasy.

giovedì 16 giugno 2016

Egypt


Immagine tratta dal fumetto Pianeta Blu (Edizioni Imperium 2015). La vicenda narra di una spedizione esplorativa terrestre che raggiunge un pianeta ai confini del cosmo e scopre una colonia umana migrata durante il declino della civiltà Egizia.

sabato 11 giugno 2016

Spazio rubato

Girando annoiato per il web mi sono imbattuto in questa immagine di Spazio 1999. Si tratta di un montaggio che avevo fatto proprio io qualche anno fa per una mia fanfiction che ho distribuito gratuitamente in omaggio alla serie (a proposito: si può ancora scaricare su questo blog alla sezione FanFiction in Pdf o in Epub).

Sembra che l’immagine sia piaciuta, infatti l’hanno utilizzata per presentare la serie in streaming! E credo che sia tutto regolare (almeno per Spazio 1999), infatti cliccando sul link che non metto qui per non fare pubblicità al sito, si viene indirizzati su YouTube. Chissà se qualcuno dei visitatori si chiederà dove diavolo sia andato a finire il 25° episodio della prima serie: “Il Parassita”.


lunedì 30 maggio 2016

MicroNasf Volume 2


 
Vorrei segnalare questa antologia molto particolare per due motivi: il primo è intriso di conflitto d’interessi, visto che sono l’autore dell’immagine di copertina e ho tre miei racconti tra i titoli del volume. Il secondo è più obiettivo: l’idea che ogni autore debba restare entro i limiti dei cinquecento caratteri funziona alla grande! Il lettore non si annoia e ingoia pillole di fantasia una dietro l’altra; o almeno così è capitato a me. Spero che l’effetto possa ripetersi anche sugli altri.

Metto di seguito il link per scaricare gratuitamente l’antologia sul sito letterario N.A.S.F. Nuovi Autori Science Fiction:




Consiglio anche la lettura (per chi non l’avesse già fatto) del volume 1 del Natale 2015.




Queste due cover sono per MicroNASF, le Antologie di racconti brevissimi che NASF pubblica periodicamente e che sono sempre in download gratuito. In queste ho alcuni racconti.

giovedì 12 maggio 2016

Tre specie intelligenti possono convivere pacificamente sullo stesso mondo?

Zaygo si alzò presto, come faceva tutte le mattine. Il suo primo pensiero, quando si svegliava, era sempre il cibo, per questo teneva alcuni squynzi di scorta.

Scese dal tubo dove si era attorcigliato per la notte e si avvicinò alla vasca al centro della stanza. Immerse la mano, velocissimo. Ci fu un fuggi fuggi generale, con schizzi d’acqua in tutte le direzioni. Prese lo squynzo più grosso al primo colpo e lo divorò dalla coda al gozzo gonfio, in un attimo. Poi infilò la testa nella vasca per bere avidamente, finché non si sentì dissetato.

Infine si vestì.

Mise la tunica rossa, simbolo di fuoco e di forza. Lui era un Lorn, apparteneva alla più forte delle tre specie dominanti di Bhlyss. Le sue squame erano azzurre e i Lorn andavano fieri di quell’azzurro; era un colore nobile, li rendeva belli e gloriosi, ma soprattutto diversi da quei maledetti Saytrac che avevano la pelle dello stesso colore di uno squynzo in avanzato stato di decomposizione. Un vero schifo.

I Saytrac non erano gli unici nemici dei Lorn. C’erano gli altri, i Tlazk: rettili piccoli, brutti e deformi. Essi non meritavano il rispetto di Zaygo, non si erano mai affidati alla forza e al coraggio per guidare il loro destino; usavano congegni per fare ogni cosa, anche per combattere.

Lui odiava i Tlazk. E il passato gli aveva dato buone ragioni per rafforzare quell’odio.

Tuttavia, dopo millenni di guerre, a un certo punto, si era arrivati a un equilibrio precario dettato dall’emergenza. Erano stati quei ripugnanti Umani a renderlo possibile. Dei mostri dalla pelle liscia, senza scaglie, con cespugli di peli sulla testa.

Zaygo ringhiò immaginandoseli davanti.

Quegli orrendi esseri erano venuti, armati fino ai denti, per conquistare Bhlyss. Ed erano riusciti involontariamente a unire tutti i rettiliani.

All’inizio, ciascun popolo aveva reagito all’invasione umana in modo indipendente, collezionando una lunga serie di sconfitte. Solo per la necessità di sopravvivere, il rancore che separava le tre specie si era sopito, pur bruciando ancora oggi, come la brace sotto la cenere.

Sebbene uniti, Lorn, Saytrac e Tlazk avevano perso la guerra e dovuto affrontare la sottomissione.

Sottomissione, rifletté Zaygo, con una smorfia di rabbia a imbruttirgli il suo grugno squamoso al solo pensiero.

Per anni la sua gente aveva dovuto sopportare l’umiliazione della schiavitù. La rinuncia alle tuniche rosse, l’obbedienza incondizionata, il lavoro forzato a fianco delle altre specie rettiliane inferiori... Era stata un’epoca di sofferenza e mortificazione per qualsiasi Lorn nato sotto il sole di Sirio.

Finché qualcosa era successo tra i conquistatori.

Aveva ancora nelle orecchie il discorso fatto da un umano chiamato il Presidente. Era giunto su Bhlyss annunciando una nuova era di fratellanza.

«Saremo vostri amici, se lo vorrete» aveva detto in un discorso pieno di retorica. «Ciò che è avvenuto in passato non accadrà mai più, perché potremo condividere con voi il bene per cui noi stessi abbiamo lottato: la libertà».

Ed era ripartito insieme agli altri invasori. Dopo tutto il male che avevano fatto, se n’erano andati mendicando il perdono dei loro schiavi e parlando di libertà concessa.

«La libertà si conquista e gli schiavi si sfruttano» disse a voce alta Zaygo, sibilando per il disprezzo.

Gli Umani non avevano mai compreso né i Lorn né la convivenza delle tre specie su Bhlyss. Di certo, non si erano guadagnati la fiducia di nessuno, nemmeno dopo la Grande Liberazione.

Con l’umore guastato da quei pensieri, Zaygo indossò l’armatura. Impugnò il guanto sicli e controllò la daga a tre lame. Lo scatto era perfetto, la ripose nel fodero.

Quando uscì all’aperto, il cielo rosso era limpido, l’aria più calda del solito. Restò fermo a riscaldare il suo sangue per qualche attimo, era piacevole farlo in quelle magnifiche giornate.

Con calma gustò il panorama, dalle alte pareti di roccia che proteggevano la valle, coperte da piante variopinte, ai muri verde smeraldo e le cupole argento e oro delle case che facevano sapere al mondo quanto fossero nobili i Lorn.

Tutta la città risplendeva.

Né i Tlazk né i Saytrac dovevano avere la possibilità di ammirare tanta bellezza mettendo piede nella sua città, lui l’avrebbe impedito.

Un forte stridio arrivò dall’alto. Vide il terreno scurito da un’ombra e alzò lo sguardo. Un gigantesco Kurr, gracchiando, passò sopra di lui e con le ali provocò un vento impetuoso.

Com’era maestoso quell’animale!

I Kurr che volavano liberi, i loro simili domati che portavano i Lorn in cielo, la sua città che prosperava all’aperto, a differenza di quelle dei Tlazk nascoste sottoterra... Ogni cosa intorno a lui gli confermava che il suo popolo viveva nella Natura più di quanto facessero le altre specie. Era giusto così, perché i Lorn esistevano per dominare Bhlyss. E se non c’erano ancora riusciti, era solo perché il destino era divenuto capriccioso, mettendosi per traverso e riservando loro quella piaga che erano gli Umani.

Zaygo decise di attraversare la piazza in pietra per raggiungere l’ampio colonnato dove venivano deposte le uova. Camminò ondeggiando il corpo con quell’andatura tanto naturale su Bhlyss quanto bizzarra per gli abitanti della Terra, perché erano abituati a veder strisciare i serpenti sul terreno.

Si affacciò sull’area a forma di conca. C’erano, tutte ordinate, migliaia di coppe riproduttive, e in ognuna era stato deposto un uovo. In lontananza vide alcune femmine occuparsi della attività non legate alla guerra. Così era stato dall’alba dei tempi; questo non perché fossero più deboli dei maschi, una femmina Lorn valeva quanto cento umane, ma semplicemente per divisione dei compiti.

Erano guerriere rispettate e combattevano solo quando dovevano difendere i piccoli. In quel caso, divenivano rabbiose e determinate più dei maschi. Zaygo ripensò all’ultima incursione Saytrac e a come le femmine li avevano scacciati dalla città senza che i maschi avessero dovuto sfoderare le loro daghe. Sogghignò e le sue zanne brillarono alla luce di Sirio A.

«Zaygo, ti senti forte oggi?» lo richiamò Drigo, un altro valoroso guerriero. Come lui, si muoveva in modo sinuoso, da vero serpente.

«Mi sento forte, Drigo. E il calore di Bar aumenta sempre più la mia forza».

«I Tlazk stanno preparando qualcosa, vedo lampi lontani e di notte sento strani echi».

«Credi che preparino una guerra?».

«Non si può mai sapere cosa preparano quei viscidi, comunque noi siamo pronti. È tanto ormai che gli Umani se ne sono andati, le vecchie alleanze non contano più».

Sentirono gracchiare dall’alto e furono investiti da una folata di vento. Un imponente Kurr, ricco di penne colorate, atterrò davanti a loro. Ripiegò le ali enormi e i becchi posti all’estremità delle tre proboscidi si chiusero. Da buon animale domato, aspettava solo che il suo padrone salisse.

«Drigo, sei diventato un cavalcatore di Kurr?».

«Dovevo, per forza. Ci sarà bisogno di noi in battaglia. I guerrieri migliori sono quelli che attaccano dal cielo». Montò sul Kurr. «Che il coraggio non ti abbandoni mai, Zaygo».

«Che il coraggio ci segua entrambi, Drigo».

Il Kurr prese il volo col suo padrone, tra battiti d’ali possenti e turbini d’aria.



La città lentamente si stava svegliando. Tanti Lorn erano usciti in strada e cominciavano a svolgere la proprie attività.

Zaygo vide arrivare una squadra di dieci soldati, ondeggiavano flessuosi e impugnavano fucili a energia. Le armi a raggi erano per la truppa, perché solo a pochi eletti, come lui, spettava l’onore di combattere con armi a lama.

«Rispetto al Portatore della Daga!» gli gridarono quei Lorn, di passaggio, lasciando per un attimo i fucili con una mano e mostrando gli artigli.

Anche lui artigliò, fiero.

Chissà, forse stava per scoppiare un’altra guerra contro i Tlazk. Poteva darsi che quel periodo di pace fosse il preludio alla tempesta e lui si sarebbe presto trovato davanti tanti avversari da abbattere. Non temeva nessuno, soprattutto quei nani rossi coperti di tecnologia inutile. Che venissero pure, lui li avrebbe aspettati per farli a pezzi. E dopo si sarebbe di certo sfamato con tanti squynzi e dissetato con molta acqua.

Improvvisamente, gli arrivò addosso l’ennesima ventata. Guardò in alto pensando all’arrivo di un altro Kurr.

Invece, il cielo era vuoto.

Appena abbassò lo sguardo, si accorse che proprio davanti a lui si stava aprendo un buco nell’aria... che dava sul nulla. Rimase fermo per qualche secondo a osservare la novità, incurante di qualsiasi pericolo. Un Portatore della Daga non aveva paura di nulla, perché un nemico avrebbe potuto prendergli solo la vita, non l’onore.

Intorno all’apertura si formò un vortice che iniziò a girare sempre più forte. Il buco si allargò e il vento che ne uscì buttò tutti a terra, anche Zaygo.

Quando si rialzò, vide qualcosa muoversi là dentro. Pareva una specie di tempesta, cupa e in continuo tumultuo. E c’erano tante figure lontane che stavano arrivando.

Qualsiasi cosa sia, non è niente di buono, pensò.

D’istinto, estrasse la sua daga. Lo scatto fece uscire le altre due lame e fu pronta. Dal guanto sicli, con un altro scatto, si aprì lateralmente la spada a forma di scimitarra.

Ciò che sbucò dal vortice nero fu un vero incubo, preceduto da un urlo agghiacciante che sembrava giungere direttamente dall’Inferno. Uscirono in massa, assetati di sangue. Zaygo rimase impassibile, ben piantato sulle zampe e pronto allo scontro.

«Altro sangue per la mia daga!» urlò, brandendola con sicurezza.


venerdì 6 maggio 2016

Capitan Scorfano


L’Uomo Squalo, il mercenario dell’oceano ingaggiato dai pisani, non ha resistito che pochi minuti al suo veleno. Perfino la tremenda Vongola Nera è corsa a nascondersi sotto la sabbia di Tirrenia, dopo aver tentato inutilmente di ucciderlo. Finalmente, dopo Gotham City, New York e Metropolis, anche Livorno ha il suo supereroe: ecco a voi Capitan Scorfano!
Da oggi, siamo sicuri che ogni supercriminale in circolazione si terrà ben alla larga dalle lande labroniche...

giovedì 24 marzo 2016

Il Pianeta di Zeist vs Archon

Vorrei fare un po' di chiarezza a proposito di questi due romanzi.


 
Archon è uscito nel 2013, edito da Runa Editrice, mentre Il Pianeta di Zeist è uscito nel 2016, autopubblicato (Narcisuss, Lulu). Si tratta del medesimo romanzo e allo stesso tempo di qualcosa di completamente diverso. Tra Archon e Il Pianeta di Zeist sono successe tante cose, belle e brutte... la più bella è esser riuscito a completare il secondo capitolo della trilogia che non terminerò mai: il titolo provvisorio fu Mondo Bhlyss e il definitivo, oggi che è pubblicato è Il Male della Galassia. Le cose brutte, voglio lasciarle alle mie spalle, e non intendo parlarne qui...

Archon è ancora disponibile per l’acquisto solo in cartaceo, perché l’editore deve smaltire le copie rimaste in magazzino. Il Pianeta di Zeist, invece, è la seconda edizione, aggiornata, che s’incastra meglio con la vicenda de Il Male della Galassia e che mi ha dato la possibilità di mettere a posto i punti deboli e le ingenuità inevitabili in un’opera prima.

L’editing è curato dall’ottimo scrittore Gianluca Turconi.

martedì 22 marzo 2016

Scritture Aliene



Un esploratore rettiliano ritroverà la memoria perduta? Una prostituta post umana sfuggirà ai mutanti reietti? Due avventurosi partigiani riusciranno a fermare il dominio delle macchine a vapore? Un'anziana signora può fronteggiare orde di formiche intelligenti? I corsari del domani contrabbanderanno cadaveri artificiali? E se i cetacei dettassero all'uomo le proprie condizioni? Un coraggioso mercenario mutante riuscirà a catturare quattro feroci criminali Klingon? Dopo un viaggio astrale di settant'anni qualcuno aspetta ancora i pionieri dello spazio? 

 
Per Scritture Aliene ho scritto un racconto, “Vasi comunicanti” e ho illustrato la copertina. Se tremate all’idea di poter esser rapiti dagli extraterrestri e volete farvi una cultura prima che sia troppo tardi cliccate sul link qui sotto: acquisterete una formidabile arma di autodifesa.

Scritture Aliene 7 





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