sabato 25 agosto 2018

Mondi-epoca



Oggi, transitando sul lungomare di Livorno, nel tratto che va da Calafuria a Romito, ho assistito per l’ennesima volta allo spettacolo delle onde del mare che s’infrangono contro la scogliera. Rapito da tanta bellezza ho parcheggiato l’auto e mi son messo a fantasticare sui viaggi nel tempo, ma non quelli avventurosi descritti nei libri o visti nei film di fantascienza… No! Ho pensato alle persone del passato che hanno trascorso il loro tempo su quella strada, guardando la stessa scogliera e lo stesso mare che vedo io.
Mi è venuto in mente il celebre film “Il sorpasso” del 1962, con Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant, e la folle corsa in macchina girata proprio tra Calafuria, Romito e Castiglioncello.
Se fosse possibile tornare a quei giorni sono sicuro che, dopo un primo momento di euforia e dopo aver chiesto l’autografo a Vittorio Gassman, avvertirei la terribile fregatura. Noterei gli innumerevoli dettagli differenti rispetto al paesaggio odierno e sentirei la mancanza del mio tempo. Saprei svanite all’istante tutte le persone che amo e anche se potrei andare a far visita a mio nonno, vivo e giovane, o incontrare i miei genitori giovanissimi quando ancora non si conoscevano… a che servirebbe? Vedrebbero un cinquantenne che dice di arrivare dal futuro, che racconta di essere loro figlio o suo nipote… non potrebbero capire.
Meglio abbandonare il paradosso temporale, troppo abusato nella fantascienza. Anche perché il fatto importante è che la breve durata della nostra vita comprende tutta una compagnia di persone: amici, parenti, conoscenti e sconosciuti , che formano il nostro mondo-epoca.
Non ci rendiamo conto che questi mondi-epoca sono scollegati tra loro… separati dall’inesorabile barriera del tempo. E sarebbe un grosso trauma passare da uno all’altro (se fosse possibile).
Ipotizzando di azionare una macchina del tempo che avremmo visto?
Un uomo del 1910 avrebbe percorso il lungomare in bicicletta, e un uomo del 1750 l’avrebbe percorso al galoppo col suo cavallo. Inoltre non ci sarebbe stato l’asfalto in nessuno dei due casi, ma solo un semplice sentiero.
Se poi fossimo andati ancora indietro nel tempo, magari avremmo visto un cavaliere medievale col suo scudiero e ancora più indietro alcuni mercanti etruschi intenti a caricare le mercanzie sulle loro imbarcazioni, ormeggiate in porto.
Girando le lancette dell’orologio all’indietro a velocità frenetica saremmo arrivati fino alla preistoria e sarebbe cambiato tutto: il mare l’avremmo visto molto più lontano e la terraferma oltremodo selvaggia e ostile.
La perdita di ogni punto di riferimento e sapere di essere nello stesso luogo che però è diventato estremamente diverso, scatenerebbe angoscia e terrore nell’ipotetico viaggiatore temporale.nell’odierno
E gli uomini appartenenti a questi mondi-epoca?
Se fossero strappati al loro tempo e trasferiti nell’odierno proverebbero lo stesso sentimento.
In definitiva i viaggi nel tempo non sono possibili, per ora. Ma se lo fossero produrrebbero dolore, perché ogni epoca è un mondo a sé e non puoi vivere in un mondo che non è il tuo.

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