sabato 9 febbraio 2019

Clade


La Roma Imperiale, nell’anno di Mitra 1497, era giunta al massimo livello del suo splendore. Accanto al Pantheon, al Circo Massimo, al Colosseo, all’Arco Mitraico di Costantino, erano sorte altre strutture realizzate solo in parte in marmo e pietra, come nella tradizione arcaica. Il materiale più impiegato ultimamente, grazie ai congegni meccanici mossi dall’energia elettrica, era il ferro. Certo, la ruggine aveva dannato i filosofi matematici per un certo tempo, ma poi tutto si era risolto con l’impiego dell’ossido di piombo.
I cieli di Roma erano sorvegliati da dirigibili a vapore e propulsione mitraica che sorvolavano strade affollate da cittadini che si spostavano a piedi o su Birotus elettrici. La criminalità e il pericolo del fuoco erano tenuti sotto controllo dai Vigiles, grazie ai loro Plaustrum iperattrezzati. E riuscivano bene in entrambe le cose.
Il nuovo Senato Imperiale, costruito interamente in ferro, era dieci volte più grande della Curia Iulia. Al suo interno, l’Imperatore Flavio Cassio Cesare Quirinio Augusto, ascoltava gli interventi dei patrizi e dei tribuni della plebe in merito alla crisi in Amentus Magna.

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