martedì 1 novembre 2022

Biblioteca di Cascina Peppino Impastato

 

I libri che ho regalato alla biblioteca di Cascina sono stati addirittura letti e messi in catalogo! Può sembrare una cosa ovvia ma non avrei mai giurato che succedesse davvero. Forse è perché le biblioteche sono senza scopo di lucro, anzi è di sicuro per questo! Sicché capita spesso, in biblioteca, che gli addetti ai lavori azzardino la lettura dei testi in entrata magari anche solo per pura curiosità.

Nelle librerie invece è tutta un’altra tristissima storia. Il libraio è un commerciante, vende libri ma potrebbe vendere pomodori, scarpe, bambole gonfiabili. Per lui contano solo i giganti dell’editoria che sfornano Best seller o ristampano classici. Contano perché gli fanno guadagnare i soldi! Invece gli autori esordienti che si autoproducono o pubblicano con piccole case editrici, per lui scrivono solo roba da bruciare nel camino.

Eppure c’è molta cultura nella giungla di pubblicazioni di chi arranca inutilmente per farsi conoscere. C'è ma andrà persa. Ci sono racconti belli e originali che le persone non leggeranno mai proprio perché ne ignorano l’esistenza.

Come diceva Roy Batty in Blade Runner: “...quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.”

Infatti è proprio questo che mi spaventa. Quando iniziai non avevo nessuna intenzione di diventare Ken Follet, volevo solo scrivere qualcosa di divertente e di fantascienza. Alla fine ho scritto per dieci anni e non so se continuerò, ma l’oblio è in agguato sia su Google che su Amazon. Per questo sono convinto che la biblioteca sia rimasta l’unica isola in grado di salvarmi.

Grazie, Biblioteca Peppino Impastato.

Il mio sfogo sui librai è un fatto personale. Probabilmente ne esistono di generosi, che appena vedono entrare un tizio impacciato col libro in mano e questo chiede loro di poterli mettere in contatto col suo editore rispondono: «Certo! Lascia libro e numero, scrittore… e in bocca al lupo!».

Invece ricordo benissimo «Abbia pazienza, stiamo lavorando» oppure «Vede, lei potrebbe aver scritto un capolavoro o una schifezza. Ma la gente non lo saprà mai, perché nessuno comprerà il suo libro». E ricordo uno di quei librai disprezzatore di aspiranti scrittori che ospitava e pubblicizzava il corso di scrittura dell’ennesima casa editrice truffaldina a pagamento.

Cambiando discorso, ho ricevuto una buona notizia dal mio ambiente di lavoro: i vigili del fuoco. Partecipando al concorso “Vigilinarte” con alcune illustrazioni, mi hanno contattato per selezionarne una da inserire nel loro catalogo. Quando ho spiegato loro che sono tutte copertine di libri mi hanno invitato a inviare anch’io un libro, visto che altri colleghi l’hanno già fatto.

Ebbene, il racconto ucronico con i Romani in guerra contro Sioux, Apache e Seminole è in viaggio per Roma.

 

 


 

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