sabato 1 marzo 2025

Gli extraterrestri di celluloide (parte 2)

 

Gli extraterrestri immaginati al cinema e in TV sono quasi sempre la trasposizione spaziale di creature fin troppo terrestri.

Na’vi: gli alieni di Pandora, la luna di Polifemo, sono altissimi elfi blu con un look molto stile indiani d’America (per la verità anche la trama del film ricorda un tantino Pocahontas).

La loro anatomia è fin troppo umanoide e anche Pandora, per quanto fantasioso, non è altro che una versione fiabesca del nostro mondo.

La vera domanda è: si sarebbe ottenuto lo stesso successo al botteghino immaginando extraterrestri completamente diversi da noi su un mondo totalmente diverso dal nostro? Probabilmente no, perché gli spettatori sarebbero stati disorientati da tanta diversità.

Klingon e Romulani: Star trek non ha mai brillato per originalità. La Federazione, nonostante sia presentata come multinazionale, in realtà rispecchia gli Stati Uniti d’America. E i suoi nemici sono la trasposizione tra le stelle della Guerra Fredda proprio per via del periodo in cui fu ideata la serie TV.

Così i Klingon sono l’equivalente spaziale dei sovietici! Per renderli ancora più barbari nella serie classica somigliano addirittura ai Mongoli di Gengis Khan! Una correzione di rotta c’è stata nei film, dove le armature sono simili a quelle dei Samurai giapponesi.

Gli altri nemici della Federazione sono i Romulani, che si possono considerare l’equivalente spaziale dei cinesi. Anche se i molti rapaci ostentati sulle astronavi e sulle strutture romulane suggeriscono influenze dall’Impero Romano.

In Star Trek è tutto tremendamente terrestre, comunque.


La Guerra dei mondi: i marziani del film del 1953, coi loro tre occhi verde, blu e rosso, sembrano il gioco Simon degli anni ‘80. Quelli originali del romanzo di H. G. Wells erano bipedi dal corpo rotondo e molliccio, con sedici tentacoli intorno alla bocca.

Gli alieni del film di Spielberg del 2005, invece, sono anatomicamente più elaborati. Si è preferito immaginarli simili ai loro tripodi. Anche perché, dovendo costruire un mezzo meccanico deambulante, è logico che abbiano ripetuto la loro anatomia. E infatti hanno un testone mefistofelico con tre gambe e due piccole braccia pensili. Il fatto che siano nudi (come lo erano anche quelli del ‘53) fa intuire perché a ucciderli sarà il raffreddore.


Alieni di ID4 e World Invasion: in entrambi i casi non dimostrano manualità e non si capisce come abbiano fatto a evolversi. Tentacoli, artigli, armi letali. L’unico obiettivo di chi ha disegnato questi mostri è spaventare il pubblico. Che cavolo fanno questi, quando se ne stanno tranquilli sui loro mondi? Quelli di ID4 sono come cavallette e si spostano da un sistema all’altro depredandolo finché non diventa arido. Ma un mondo d’origine dovranno pure averlo avuto, o no?

Comunque gli invasori combattono protetti da un esoscheletro. Quelli di Independence Day perché debolissimi, quelli di World Invasion perché cefalopodi acquatici.

Visitors, Boosk di Star Wars, Drac di Enemy Mine. I rettiliani sono da sempre l’asso nella manica quando si pensa un extraterrestre. Tuttavia si finisce sempre con elaborare i rettili terrestri e non si inventa niente di originale.

Boosk e i Visitors ricordano molto gli uomini-drago del Fantasy. I Drac di Enemy Mine, invece, sono abbastanza umanoidi da suggerire l’evoluzione che potrebbe avere una specie rettile intelligente. Anche qui utilizzare l’uomo come metro di equiparazione per l’evoluzione di una specie riporta alla nostra visione terrestre delle cose.


 






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