Gli extraterrestri immaginati al cinema e in TV sono quasi sempre la trasposizione spaziale di creature fin troppo terrestri. Ma non sempre...
Starship Troopers: gli insetti sono le creature più repellenti che abbiamo sul nostro mondo, per questo motivo tanti scrittori li hanno sfruttati per inventare gli alieni delle loro storie. Tranne qualche eccezione anche la loro struttura sociale viene sempre accostata a quella delle api, o delle formiche.
Gli aracnidi del romanzo Fanteria dello spazio impugnavano delle armi, dimostravano un’intelligenza pari a quella dei loro nemici umani. Nel film del 1997, invece, sono semplici macchine per uccidere. I loro arti sono lame acuminate e la loro struttura sociale è il formicaio.
The Thing – La Cosa da un altro mondo: Nel romanzo di John W. Campbell, il mutaforma arriva dallo spazio con l’aspetto di un mostro azzurrognolo con tre occhi. Probabilmente quello è l’aspetto dell’ultima sua vittima copiata.
Nel film del 1951, a causa degli effetti speciali limitati dell’epoca, viene sostituito da un gigante vegetale. E quando gli mozzano una mano, questa continua a muoversi e strisciare nonostante sia lontana dal resto del corpo. Nel remake del 1982 torna a essere un mutaforma e semina il terrore. Infatti ogni sua parte, venendo in contatto con un altro organismo, lo uccide e lo imita. Così assistiamo a teste con le gambe che avanzano sul pavimento, toraci che si aprono e ingoiano le braccia del dottore intento a defibrillare, masse informi zeppe di parti delle vittime che si ergono davanti ai superstiti della base in Antardide.
Il mutaforma è una creatura molto usata anche nel Fantasy.
Body Snatchers: dal romanzo di Jack Finney sono stati tratti ben quattro film: L’invasione degli Ultracorpi (1956), Terrore dallo spazio profondo (1978), Ultracorpi – l’invasione continua (1993), Invasion (2007). Il migliore è quello del 1978, tra l’altro è l’unico in cui vincono gli alieni.
L’idea di extraterrestri che copiano e si sostituiscono agli umani permette di evitare la fatica di inventare l’aspetto dell’alieno, un po' come quando si mette in campo il mutaforma. Tuttavia l’idea ispiratrice di Jack Finney fu il Pericolo Rosso: cioè la paura del Comunismo, che si temeva avrebbe uniformato e appiattito gli americani in una moltitudine di individui tutti uguali.
Politica a parte, “l’imitatore e sostitutore” è la forma di vita aliena più distante da quella umana immaginata fin’ora. E quindi la più intrigante.
Nessun commento:
Posta un commento