L’astronave entrò in orbita senza
difficoltà. L’equipaggio era composto esclusivamente da robot e il
viaggio durava ormai da cinque secoli.
Terranova non avrebbe mai visto
scendere un essere umano sulla sua superficie, perché l’umanità
non esisteva più. Ma i robot continuavano a seguire il programma e
avevano raggiunto l’obiettivo primario della missione: entrare in
contatto con le eventuali forme di vita del pianeta e preparare il
terreno per la colonizzazione umana.
La creatura che apparve sullo
schermo principale era qualcosa a metà strada tra un insetto e un
pesce e iniziò a emettere suoni incomprensibili. Robot numero uno
non si scompose più di tanto. Inviò il messaggio video con l’intera
storia della Terra ridotta a videoclip musicale, diretta da uno dei
migliori registi del 35° secolo. Poi sparò il secondo messaggio
video: la partenza dei robot con gli umani che restavano in attesa
pieni di speranza, anche qui la musica amalgamò sapientemente le
immagini.
Era l’uovo di Colombo! Perché
tentare di decifrare linguaggi sconosciuti, magari diffusi senza
corde vocali o addirittura senza neppure la lingua? Gli scienziati
avevano optato per le immagini accompagnate dalla musica. Non c’era
bisogno di conoscere le parole terrestri per capire e gli alieni
capirono benissimo.
La navetta si staccò dall’astronave
terrestre in orbita e fu scortata a terra da due velivoli a forma di
disco, la delegazione di benvenuto fu di quelle per le grandi
occasioni...
Buon incipit... per proseguire ci vorrreebe qualche trovata inusuale..magari basata su un fraintendimento reciproco di messaggi.
RispondiEliminaA proposito... hai letto l'epopea del pianeta Myria?
Non ancora. Sto scrivendo un paio di racconti.
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