L’ultima serie targata Steven
Spielberg è Amazing Stories (prima stagione di soli 5
episodi).
Spielberg aveva già ideato e curato
due stagioni di Storie incredibili tra il 1985 e il 1987,
coinvolgendo perfino numerose star dell’epoca.
Il meccanismo della nuova serie è
lo stesso di allora, che ripeteva il medesimo di Ai confini della
realtà (cinque stagioni a partire dal 1959, un film nel 1983 con
Spielberg tra gli autori, una serie mediocre tra il 1985 e il 1989 e
altri due revival) e di Oltre i limiti (del 1963 con un
revival dal 1995 al 2002).
In questo tipo di vicende succedono
cose assurde, appunto incredibili, oltre ogni limite,
ai confini della realtà e a far la parte del leone è sempre
il Fantastico con la “F” maiuscola. Non c’è nessuna
spiegazione pseudoscientifica e ci si tiene a debita distanza dal
Fantasy, quindi niente fate o folletti.
Il target di seguaci sono i
sognatori incalliti, come me. A proposito: ho scritto ventiquattro
racconti incredibili riuniti nel mio Schegge dallo spazio,
proprio per emulare quelle antiche serie TV e non mi sono perso
neppure una delle nuove cinque puntate di Amazing Stories.
A dirla tutta, tre episodi mi
hanno lasciato tiepido: quelli che sembrano i reboot di
Ghost e Starman. E quello troppo intriso di Ritorno al Futuro.
Ma gli altri (che poi sono i due rimanenti) hanno divertito me e tutta la famiglia. Che dire, il supernonno che diventa l'eroe del nipotino è roba da Spielberg dei tempi migliori!
Aspettiamo
la prossima stagione, che si spera sia composta da più di cinque
episodi.
P.s.:
non spoilero le trame di proposito, non voglio certo incorrere
nell’ira del casuale visitatore che non avesse ancora visto la
serie e che mi maledirebbe all’istante.
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