sabato 4 aprile 2020

Amazing Stories



L’ultima serie targata Steven Spielberg è Amazing Stories (prima stagione di soli 5 episodi).
Spielberg aveva già ideato e curato due stagioni di Storie incredibili tra il 1985 e il 1987, coinvolgendo perfino numerose star dell’epoca.
Il meccanismo della nuova serie è lo stesso di allora, che ripeteva il medesimo di Ai confini della realtà (cinque stagioni a partire dal 1959, un film nel 1983 con Spielberg tra gli autori, una serie mediocre tra il 1985 e il 1989 e altri due revival) e di Oltre i limiti (del 1963 con un revival dal 1995 al 2002).
In questo tipo di vicende succedono cose assurde, appunto incredibili, oltre ogni limite, ai confini della realtà e a far la parte del leone è sempre il Fantastico con la “F” maiuscola. Non c’è nessuna spiegazione pseudoscientifica e ci si tiene a debita distanza dal Fantasy, quindi niente fate o folletti.
Il target di seguaci sono i sognatori incalliti, come me. A proposito: ho scritto ventiquattro racconti incredibili riuniti nel mio Schegge dallo spazio, proprio per emulare quelle antiche serie TV e non mi sono perso neppure una delle nuove cinque puntate di Amazing Stories.
A dirla tutta, tre episodi mi hanno lasciato tiepido: quelli che sembrano i reboot di Ghost e Starman. E quello troppo intriso di Ritorno al Futuro. Ma gli altri (che poi sono i due rimanenti) hanno divertito me e tutta la famiglia. Che dire, il supernonno che diventa l'eroe del nipotino è roba da Spielberg dei tempi migliori!
Aspettiamo la prossima stagione, che si spera sia composta da più di cinque episodi.
P.s.: non spoilero le trame di proposito, non voglio certo incorrere nell’ira del casuale visitatore che non avesse ancora visto la serie e che mi maledirebbe all’istante.


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