lunedì 15 marzo 2021

Cowboy

 

A volte mi domando perché continuo con questa fissazione per la fantascienza. Perché tutta questa cortina spaziale farlocca intorno? Perché? Disegno fantascienza, scrivo fantascienza. Per hobby, quindi sono un dilettante, certo! Tuttavia devo essere il più professionale possibile in modo da evitare commenti bastardi che distruggono l’autostima. Un mio amico che non vedo da un po' direbbe “è una battaglia!” anche perché dice sempre così di qualsiasi cosa gli capiti.

Penso che la frittata l’abbia causata un trauma infantile. Già in tenera età i Giap avevano picchiato duro sul mio carattere con Goldrake, Mazinga, Jeeg e tutti gli altri robot. Temo che si fosse creata una pericolosa dipendenza, ma forse ne sarei anche potuto venir fuori. Purtroppo nel 1977 fui investito da un ciclone: nel Cinema Ariston, a Pisa, vidi irrompere uno StarDestroyer sullo schermo e pareva non finir mai. Poi raggi laser, ribelli che si difendevano dagli assaltatori imperiali e l’omone nero che strangolava i nemici a distanza. Non mi ripresi, il trauma fu troppo potente.

Avevo nove anni, ammucchiai i soldatini Atlantic in un angolo della mia camera e prenotai da Babbo Natale (allora come tutti i bambini ci credevo) i Micronauti e i personaggi di Star Wars.

Crescendo passai dai fumetti ai libri e scoprii che in molti avevano scritto storie ben più intelligenti di quella di Lucas, mi domandai anche perché non si facevano film su quei libri? Per la verità su qualcuno il film fu fatto, però in seguito.

I danni cerebrali non vennero solo da Lucas, infatti qualche anno prima avevo assorbito dosi massicce di UFO e Spazio 1999, con una leggera spruzzata di Star Trek, così tanto per gradire.

Sono passati molti anni, sono invecchiato spero come il vino e non come l’aceto. Mi sono divertito a scrivere alcune storie e non sono io che devo giudicare se siano divertenti o meno. So per certo di avercela messa tutta, le ho realizzate e adesso stanno lì, a disposizione di chi avesse voglia di leggerle. Tenendo sempre presente il trauma d’impatto causato dall’acquazzone sci-fi che mi travolse e al quale scampai per puro miracolo.

Beh, tutto questo ragionamento perché? Perché a cinquantatre anni ho capito che la mia passione è il Western.

 

12 commenti:

  1. Beh, io preferivo guardare le imprese spaziali vere. Ho scoperto la fantascienza col film Il Pianeta Proibito ( di serie TV avevo visto solo i pochi episodi di UFO trasmessi dalla RAI, ma parliamo del 1972 o giù di lì), e il proimop contatto con la fantascienza letterariua l'ho avuto qualche anno più tardi leggendo La Notte dei Tempi di Barjavel e l'antologia La Terra è abbastanza grande di Asimov.
    Poi è venuto il ciclo della Fondazione e i romanzi di altri autori, come Blish, la Brackett, Bradbury, Clarke etc.
    Dal 1975 in poi ci ho aggiunto anche i maestri del fumetto argentini: molto più che a Star Wars mi sono appassionato a L'Eternauta , Yor, Barbara, Orizzonti Perduti etc.
    Però non ho mai smesso di adorare il vecchio Tex Willer disegnato da Galep.

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  2. Cronache della galassia, Il crollo della galassia centrale e L'altra faccia della spirale sono dei capolavori. Preludio alla Fondazione, L'orlo della Fondazione e Fondazione e Terra, invece, li ho letti con una certa fatica...

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    1. Ci sono anche diverse discrepanze tra la trilogia originale e i libri scritti successivamente. Anni fa, insieme ad una mia amica abbiamo compilato un elenco abbastanza corposo di quelle che potremmo chiamare "antinomie asimoviane", e non si tratta di cose da poco.
      Queste discrepanze sono presenti non solo in L'orlo della Fondazione e Fondazione e Terra, ma anche nei prequel Preludio alla Fondazione e Fondazione Anno Zero.
      Comunque, per quanto mi riguarda, preferirei di gran lunga vivere nel Secondo Impero del Pianpo Seldon che in un posto come Galaxia.
      Come avrai capito, anch'io penso che sarebbe stato meglio lasciare la Trilogia Galattica com'era (e a questa mi riferivo menzionando il ciclo della Fondazione) o se proprio l'autore avesse voluto proseguirla, sarebbe stato più opportuno un ciclo di romanzi ambientati, che so, qualche migliaio di anni dopo su Terminus, divenuto capitale del Secondo Impero, con un background completamente nuovo.
      Invece, gli altri libri e la saldatura forzata col ciclo dei robot li vedo un po' come un'operazione commerciale (anche se I robot dell'Alba e I Robot e l'Impero non mi sono affatto dispiaciuti, perché si leggono molto bene come romanzi a sé stanti.).

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  3. Sono completamente d'accordo. E aggiungerei un dubbio: forse Asimov fu indotto a scrivere prequel e sequel da obblighi contrattuali. E scrivere per forza produce meno risultati di scrivere per voglia.

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    1. Ti interessa una lista (incompleta ma interessante) di tutte le antinomie che abbiamo trovato? Alcune sono contraddizioni veramente grosse.
      Se si, dove te la posso mandare in pdf?

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    2. m.alfaroli@yahoo.it Grazie mille!

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    3. Allora.. ti mando un estratto perché il testo originale è troppo lungo. Mi sono limitato alle due contraddizioni più importanti, perché le altre o ne sono conseguenza o sono meno importanti.
      Questo è, naturalmente, un esercizio di critica letteraria fantascientifica e se non sei d'accordo ne possiamo discutere, ma credo che io e la mia amica abbiamo colto nel segno.

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  4. Io ho letto solo la trilogia originale di Fondazione: quando l'ho letta gli altri volumi non erano stati ancora scritti. Fantascienza cerebrale ma d'effetto, all'epoca mi piacque una cifra, ma poi non ho mai avuto voglia di rileggere. Quando sono arrivati i sequel non li ho presi nemmeno in considerazione. Fateci un post su un blog con quella lista di antinomie, si genererebbe una bella discussione. E a quelli come me, forse, verrebbe qualche curiosità di tornare sul ciclo.

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    1. E hai fatto bene a leggere solo la trilogia originale. Le incongruenze narrative si sono generate quando Asimov ha tentato di riunire tutti i suoi romanzi e racconti in un unico megaciclo.
      Comunque, per quanto riguarda le antinomie sto mettendo in ordine il materiale che mi è rimasto, corredandolo con citazioni dai testi originali.
      Comunque, se vuoi vedere un'antinomia bella grossa cerca su Wikipedia asimov -ciclo dell'Impero e troverai una serie di incongruenze narrative fra i tre romanzi che lo compongono, che peraltro sono stati scritti ognuno come un'opera a sé stante e presi singolarmente si leggono benissimo.

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  5. Dimenticavo, non vedo l'ora di leggere i tuoi western, amigo

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