La fantascienza militare prende
spunto da sempre, nei libri e nei film, dalle forze militari
terrestri di oggi e del passato. Ma la guerra nello spazio sarebbe
proprio così? E invece, astronavi che si muovono come una delle tante sonde
NASA, come potrebbero evitare i missili del nemico e contrattaccare?
L’esempio più classico di
fantascienza militare nei libri è Fanteria dello spazio, di Robert
A. Heinlein. I suoi fanti spaziali sono una fusione ben congegnata
tra paracadutisti, marine e carri armati. Una bella pensata!
Nella trasposizione cinematografica,
Starship
Troopers, di
Paul Verhoeven, si è scelto di potenziare l’atmosfera da dittatura
militare che nel libro era appena accennata e le uniformi dei
terrestri si ispirano direttamente all’esercito fascista di
Mussolini.
Le astronavi che si combattono nello
spazio, viste in molti film e serie TV, si rifanno alle moderne navi
da guerra che solcano gli oceani sulla Terra. E infatti, si parla
quasi sempre di Flotta Galattica, o Imperiale, o della Federazione,
eccetera.
L’Enterprise del capitano James T.
Kirk ha, come tutte le altre navi della Flotta Astrale, il nome di una delle unità storiche e operative della U.S. Navy.
E i gradi dei membri dell’equipaggio riproducono quelli della
marina (Commodoro e Guardiamarina compresi).
In Battlestar Galactica le enormi
astronavi dei Coloniali sono l’equivalente spaziale delle
portaerei, lanciano i Vipers che poi rientrano atterrando come faceva
il Chance Vought F4U Corsair
sulla portaerei USS Saratoga. Il che è abbastanza inverosimile
rispetto alle dinamiche nel vuoto assoluto.
Ancora più inverosimili sono le
astronavi della Flotta Imperiale e quelle dell’Alleanza Ribelle in
Star Wars. Tutte navigano nello spazio e hanno
caccia spaziali in appoggio che somigliano agli aerei della Seconda
Guerra Mondiale. Il volo di questi caccia, come per i Vipers e i Cylon Raiders, è troppo simile a quello di un velivolo nell'aria e sarebbe impossibile nel vuoto cosmico. Inoltre, a un profano dell’aeronautica come me, risultano
più moderni i veri caccia in dotazione oggi alle potenze mondiali.
I bombardieri dello Squadrone
Cobalto, in Star Wars: Gli ultimi Jedi, bombardano a caduta come il
B-17. E per giustificarlo, nel film attaccano il Distruttore del
Primo Ordine in prossimità di un pianeta. Così le bombe,
precipitando per l’attrazione gravitazionale, colpiscono il nemico.
Nel film Wing Commander c’è una
piacevole variazione: i caccia atterrano come in Battlestar
Galactica, ma le astronavi imitano i Galeoni e sparano bordate con
schiere di cannoni sui fianchi.
La serie tedesca Le fantastiche
avventure dell’astronave Orion, praticamente contemporanea alla
serie classica di Star Trek, prende un’altra via: l’Orion, come
l’Hydra e le altre astronavi della Pattuglia Spaziale Terrestre, si
rifanno ai sottomarini (U-Boot). Gli equipaggi sono sotto la decina
di membri e gli ambienti sono inevitabilmente più ristretti.
Una simile visione dell’astronave
l’abbiamo nel film Il pianeta proibito, con
l'incrociatore spaziale
C-57-D
che è il classico disco
volante e ha un numero dei membri dell’equipaggio da sommergibile.
Tra l’altro indossano uniformi che ricordano molto la marina
militare.
Agli albori della fantascienza, le
Aeronavi di Flash Gordon, si ispiravano ai dirigibili e in alcuni
casi agli aerei.
In ogni caso, la difficoltà di
scrittori e sceneggiatori è sempre stata immaginare le astronavi
diverse da qualsiasi veicolo che si muove sulla Terra. Non ci sono riusciti anche per scelta e hanno evitato di restare verosimili, perché raccontando le vere astronavi come le
Sojuz o le Apollo, avrebbero rischiato di non ottenere la
spettacolarità che serviva per far innamorare lettori e spettatori.
In effetti mi ha sempre dato un po' fastidio vedere dei veicoli spaziali muoversi sullo schermo in questo modo del tutto implausibile.
RispondiEliminaSe si aggiunge il fatto che nel vuoto sono assenti i suoni, t'immagini che spettacolo misero? Forse, al cinema, è meglio una versione più fantasiosa...
EliminaAnche le battaglie spaziali vere sartebbero molto diverse. Uno dei vantaggi della fantascienza letteraria rispetto a quella cinetelevisiva sta proprio nel fatto che si possono descrivere come realmente si svolgerebbero.
RispondiEliminaHo fatto delle ricerche in proposito per un romanzo di space opera distopica a cui sto lavorando e sono saltate fuori delle cose molto interessanti.
Tanto per cominciare, in una vera battaglia spaziale le armi laser di qualunque tipo e potenza si limiterebbero a praticare dei fori rotondi o ellittici (a seconda dell'angolo di incidenza) nello scafo dell'astronave colpita, e anche i missili a testata nucleare risulterebbero poco utili perché potrebbero venire facilmente intercettati da armi ad energia diretta.
Sarebbe comunque possibile mettere fuori combattimento le astronavi nemiche colpendo i motori o i sistemi d'arma, ma scordiamoci quelle megaesplosioni che si vedono nei film.
Difficilmente delle vere navi stellari verrebbero completamente distrutte; lo scopo di un combattimento spaziale sarebbe più che altro quello di metterle fuori combattimento.
Per gli equipaggi, invece, sarebbe letteralmente un inferno. Molti perderebbero la vita a causa di decompressioni esplosive o finirebbero bruciati vivi negli inevitabili incendi provocati dalle correnti indotte negli apparati elettrici delle astronavi colpite dalle armi nemiche, specie se venissero usati raggi protonici o altri tipi di laser a particelle.
Più che uno spettacolo misero, sarebbe un orrore.
Ottima analisi! Con l'appunto che l'orrore poco visibile non è spettacolare. Un pò come in Asterix, quando il centurione al Colosseo strilla: "Tagliate i galli a piccoli pezzi!" e Cesare lo corregge: "Non troppo piccoli, altrimenti il pubblico non riesce a vederli". Naturalmente tutto finisce in una girandola di pugni e schiaffi con romani che volano ovunque.
EliminaE questo è il vantaggio della fantascienza letteraria su quella cinetelevisiva. In un racconto o un romanzo,una battaglia spaziale può essere trattata benissimo giocando sui vissuti e sulle sensazioni degli uomini e delle donne che vi partecipano, ed è stato appunto questo l'approccio che ho adottato.
RispondiEliminaNon ti anticipo altro perché potreebbe venirm l'idea di sottoporti l'opera per intero, una volta terminata.
Saluti.
Certo! E magari io ti passerò qualcosa di mio.
RispondiEliminaMi ha sempre stupito la differenza tra le battaglie spaziali in Star Trek la serie classica e quelle in serie più recenti, come Picard. Nella serie classica, è paradossale, ma sono più realistiche: le astronavi si affrontano in movimento, mantenendo il contatto con difficoltà, e si bersagliano a grande distanza. In Picard invece, si affrontano praticamente appiccicate, manovrano come pugili sul ring, sparacchiandosi una gragnuola di cìraggi laser... la cosa mi sembra del tutto irrealistica
RispondiEliminaIn più, nella serie di Pichard, gli effetti al computer erano ancora agli inizi. Di conseguenza le astronavi erano poco credibili.
EliminaInfatti le serie degli anni sessanta, influenzate com'erano dalle missioni spaziali che la gente comune seguiva in TV, risultavano spesso più credibili sotto l'aspetto tecnico di quelle successive.
RispondiEliminaPer il telespettatore di allora, abituato ai lanci delle Gemini e delle Voskhod, era assolutamente chiaro, ad esempio, che un veicolo spaziale non poteva muoversi come un aeroplano nell'atmosfera.
Perciò non è affatto un paradosso. Siamo noi ad essere disabituati.
La peggior serie Star Trek è TNG.
EliminaConcordo. L'ho trovata più soporifera del Valium (nel senso che una volta mi ci sono addormentato davanti sul serio). Ad ogni modo, continuo a sostenere che il vero Star Trek è la serie originale degli anni sessanta, le altre le ho trovate veramente da dimenticare.
EliminaForse l'unica che si avvicina alla serie originale è Enterprise, col capitano Archer. Tuttavia resta piuttosto indietro.
RispondiEliminaForse si, ma sa troppo di remake non all'altezza dell'originale.
RispondiEliminaE poi quelle tutine color melanzana non si possono vedere. Meglio le "colorate" della serie classica.
EliminaTranne quelle rosse, ovviamente. Nella serie classica, quelli che le indossano hanno un elevato rischio di finire accoppati.
EliminaAh, ah, ah!
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