martedì 1 marzo 2022

Extraterrestri


Ormai siamo abituati, nei film e nei libri, a due tipi di incontri immaginari con civiltà aliene: il primo è la classica invasione di mostri cattivissimi, ovviamente bruttissimi che hanno l’obiettivo di annientarci per prendersi la nostra amata Terra. Il secondo è il contatto con alieni buoni, di aspetto gradevole o comunque non bellicoso, dotati di una civiltà talmente perfetta da farci vergognare, che ci prendono per mano come fratelli maggiori.

Ebbene, si tratta di stereotipi utilizzati da scrittori e sceneggiatori per intrattenerci. Ma cosa avverrebbe se ci fosse davvero il contatto con una civiltà extraterrestre?

Intanto, alieni provenienti da una stella lontana avrebbero viaggiato talmente tanto, anche utilizzando un sistema di propulsione così rivoluzionario da superare la velocità della luce, che tenterebbero di comunicare con noi appena entrati nel sistema solare. Quindi niente UFO che giocano a nascondino, per intenderci. Probabilmente ne sentiremmo parlare nei TG per mesi e li vedremmo atterrare con le loro astronavi in mondovisione.

Il primo problema, prima ancora di stabilire un sistema comunicativo che funzioni, sarebbe evitare ogni forma di contagio: loro sarebbero vulnerabili perfino al nostro raffreddore e allo stesso tempo potrebbero infettarci con virus del loro pianeta potenzialmente fatali. Basta pensare a quanto ci abbia messi in difficoltà il Covid19, figuriamoci malattie in arrivo dallo spazio!

È improbabile che la nostra aria sia compatibile con l’organismo di eventuali visitatori di un altro mondo, quindi gli extraterrestri dovrebbero indossare costantemente le loro tute spaziali e per stabilire una colonia bisognerebbe ricreare artificialmente l’atmosfera del loro mondo in aree stagne.

Nonostante tutte le precauzioni qualche epidemia scoppierebbe per forza e, anche se domata, seminerebbe risentimento verso i nuovi venuti che difficilmente sarebbe dimenticato. Comunque, superati tutti questi problemi, si passerebbe alla seconda fase del contatto terrestri-extraterresti: lo scambio di conoscenze scientifiche. Essendo arrivati loro da noi avremmo meno scienza da offrire, visto che se ne avessimo avuta quanto loro probabilmente li avremmo raggiunti per primi.

Non è detto che la Terra sia la più adatta a ospitare una forma di vita intelligente che entra nel sistema solare. Per esempio, per i visitatori potrebbe essere più vantaggioso modificare l’atmosfera di un pianeta roccioso nella fascia abitabile e renderlo simile al loro natio. Se preferissero un pianeta caldo potrebbero concentrarsi su Venere. Se invece avessero bisogno di freddo c’è lì Marte a disposizione.

La terraformazione è molto usata nella fantascienza per rendere credibile la realizzazione di colonie terrestri nello spazio. Non abbiamo la tecnologia per attuarla, ma esseri di un altro mondo potrebbero averla e impiegarla qui da noi. L’alternativa alla terraformazione è l’adattamento degli individui, mediante l’ingegneria genetica, al pianeta che si vuole colonizzare. In questo caso gli extraterrestri con cui verremmo in contatto sarebbero simili a noi e diversi dai loro fratelli rimasti a casa, in pratica avremmo una grossa delusione.

Tutti i libri letti e i film visti non ci possono raccontare la realtà, che potrebbe svolgersi come ho descritto sopra oppure chissà come. In fondo anch’io sto immaginando.

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