Molto prima di Star Trek, della
U.S.S. Enterprise e della logica vulcaniana del signor Spock, ci fu
il romanzo in quattro racconti “Crociera nell’infinito” di A.
E. van Vogt.
L’astronave Argus solcò la
galassia per arrivare laddove nessun uomo era mai giunto prima e in
alternativa all’astuzia del capitano James T. Kirk fu spesso il
connettivismo degli scienziati a risolvere le situazioni più
disperate.
L’Argus incontrò il Coeurl,
felino gigantesco che si finse docile e stupido per predare gli
appetitosi membri dell’equipaggio. Poi venne il messaggio pacifico
dei Riim, al quale le menti impreparate dei terrestri rischiarono di
soccombere. E dopo fu la volta dei terribili Ixtl, che innestarono le
loro uova nei corpi degli umani come molto più tardi avrebbero fatto
gli xenomorfi di Alien. Infine, lo scontro con l’immensa creatura
gassosa Anabis, potente come un dio, che fu sconfitta con la più
disperata delle manovre attuabili al comando di una nave stellare.
I racconti che compongono il romanzo
furono scritti dal 1939 al 1950 e hanno ispirato sia il cinema che la
TV. Eppure nessuno ha mai pensato di realizzare un film
sull’originale, chissà perché?
L'edizione Urania del romanzo.
La successiva edizione Gruppo Newton.
Perché la gente preferisce andarsi a vedere l'ultima cretina avventura di Batman che un film di fantascienza autentica, oltretutto assai intelligente e credibile?
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