E così siamo arrivati alla terza
stagione del superfantafrullato per nostalgici degli anni ‘80:
Stranger Things. Dentro c’è tutto: I Goonies, Alien, Aliens:
scontro finale, It, Incontri ravvicinati del terzo tipo, E.T.,
Navigator, Poltergeist, eccetera… fino a The Blob, L'invasione degli ultracorpi e addirittura l'episodio Forza vitale della serie Spazio 1999.
Questo è un male? Beh, in un certo
senso sì, perché la trama si attorciglia sul dejavu alzando il
suspence sul finale di ogni puntata per poi calare all’inizio della
successiva. E punta tutto sulle atmosfere degli anni d’oro del
fantastico, quelli dello Spielberg per adolescenti.
Questo è un male? Ma anche no!
Perché si tratta di un serial TV con una qualità di regia e effetti
speciali molto alti e perché gli anni ‘80 sono rimasti nel cuore
di tutti noi. Vedere Stranger Things è come fare un tuffo nel
passato con la perfezione del presente. Il demogorgone ricorda Alien? Chi se ne frega! Quando ci ricapitano I Goonies fusi
dentro Poltergeist?
I miei figli seguono la serie con
più attenzione di me, segno che gli anni ‘80 stanno incantando
perfino la generazione del 2000. E non hanno notato le incongruenze: tipo che il Mind Flayer della seconda stagione è simile ai dissennatori di Harry Potter e quello della terza è un incrocio tra Venom e la Cosa. Memorabile, poi, il russo implacabile simile a Terminator!
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