Sei
racconti di fantascienza per un totale di centotrenta pagine.
Racconti che spaziano dall’ucronia agli universi paralleli, dagli
androidi agli extraterrestri, da Dio fino al Diavolo!
C'è
una quinta dimensione oltre a quelle conosciute dall'uomo. È una
dimensione grande come lo spazio e smisurata come l'infinito. È a
mezza strada fra la luce e l'ombra fra la scienza e la superstizione,
fra la sommità delle cognizioni dell'uomo e il fondo dei suoi
smarrimenti. È la dimensione della fantasia. È una zona che noi
chiamiamo "il confine della realtà".
Fu la presentazione del serial Ai confini della realtà. Ebbene, Tales
è tutto questo!
Breve estratto
Breve estratto
Anno
2214, Base Scientifica Zeus sulla quarta luna di Giove.
Durante
gli scavi per l’ampliamento della Base nel sottosuolo ghiacciato di
Europa i minatori trovarono una salma congelata. Dalle analisi allo
scanner biotronico risultò appartenere a un essere umano e il
calcolo dell’età dei tessuti lo fece risalire a due milioni di
anni fa.
La
scoperta sbalorditiva rimbalzò dal freddo satellite di Giove
direttamente sui media della Terra e ci restò per giorni. Dopo
l’uomo di Neanderthal e l’uomo di Cro-Magnon, arrivava
l’inaspettato uomo di Europa!
Le
sorprese non finirono qui, il corpo fu scongelato in ambiente sterile
e un team medico si apprestò a effettuare l’autopsia. Ma pochi
minuti prima di intervenire lo trovarono vivo e vegeto in piedi
davanti al lettino.
Parlava
una lingua incomprensibile e i suoi occhi brillavano come le stelle
del cielo. Passeggiò a lungo per i corridoi della Base e gli
scienziati inviarono, al centro operativo della NASA, rapporti
contraddittori.
Oggi
abbiamo perso ogni contatto con Europa. Una missione di salvataggio è
in partenza dal primo ormeggio della stazione spaziale e nessuno
riesce a immaginare cosa possa essere successo lassù.
***
Anno
2215, l’astronave esplorativa Trantis 3 è appena entrata
nell’orbita esterna di Giove e il pilota, Hornet 62, esegue le
operazioni per l’avvicinamento alla quarta luna, Europa.
«Computer:
ripeti il calcolo della traiettoria, quanto margine di errore
abbiamo?»
«Traiettoria
perfetta, margine di errore 0,0034».
«È
possibile eliminare quello 0,0034?»
«Negativo:
il pulviscolo spaziale e la forte attrazione del pianeta impediscono
un controllo della rotta superiore al 99,98%».
«Beh,
Europa è grande! Dovremmo centrarla comunque, non credi?»
«Non
afferro la battuta, Signore».
«Lo
so, è perché sei un vecchio modello».
L’attivazione
dei motori ausiliari a impulso è repentina e Hornet 62 si schiaccia
leggermente nella poltrona per l’accelerazione. Trascorrono altre
due ore standard e finalmente la sfera grigiastra piena di striature
rossicce si staglia imponente e riempie tutta la vetrata
dell’abitacolo.
«Base
Zeus da astronave Trantis 3, chiedo il permesso per l’allunaggio».
Nessuna
risposta.
È
inutile chiedere ancora, dalla Terra ci hanno provato per mesi, ma
Hornet è un meticoloso e chiama per altre tre volte. Poi procede
verso la superficie, dritto sulla Base.
L’allunaggio
è dolce. Il ghiaccio si estende ovunque e la Base è quasi
invisibile, dato che si sviluppa nel sottosuolo. A rivelarla sono
solo alcune antenne e un boccaporto degno di un sommergibile.
La
manovra manuale per i casi d’emergenza permette l’ingresso
dall’esterno e Hornet entra. Una volta pressurizzato l’ambiente
avanza nei corridoi stranamente poco illuminati per raggiungere il
centro di comando. Quasi subito gli vengono incontro due ombre.
«Ragazzi,
non mi offendo per la fredda accoglienza che mi avete riservato.
D’altra parte so bene che qui fa un po' freddino».
Le
ombre avanzano mute, lente e a tratti barcollano. Appena incontrano
la poca luce vicino a Hornet rivelano volti assenti con gli occhi
privi di pupille.
«Direi
che avete dei grossi problemi! Una visita dal medico della Base no?»
una rapida occhiata al cartellino identificativo di uno dei due
fornisce la risposta: lo zombi è un dottore!
Hornet
si ritrae, porta la mano alla fondina e estrae il disintegratore. Lo
punta su uno dei due ex uomini, ma si rende conto che non sono
pericolosi. Sembrano ebeti erranti, colpiti da chissà quale malattia
degenerativa, probabilmente diffusa dall’ospite scongelato. La
prima direttiva della sua missione è proprio osservare la quarantena
in caso di epidemie. E questo sembra proprio quel caso.
Attiva
un trasmettitore sulla cintura e invia il rapporto: «Emissario
Hornet 62 a Houston, ho preso contatto con i primi due membri
dell’equipaggio di Zeus. Sono stati infettati da un morbo
sconosciuto, è importante mantenere la quarantena per evitare
assolutamente il contagio». La spia brilla di rosso, il transponder
della Trantis non riesce a inviare il segnale. E questo non è bene!
Col
bioscanner integrato nella cintura analizza i malati: battito
cardiaco assente, calore corporeo dieci gradi Celsius, i fluidi
interni sostituiti da una densa linfa grigia. Sono morti che
camminano, o forse qualcosa di più: emanano un’energia, convertita
dalla cinetica dei loro lenti movimenti, e la emanano in direzione
del centro di comando.
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