Era inevitabile! La scintilla che ha
permesso l’incremento dell’intelligenza umana non poteva restare
esclusiva di una specie. D’altronde l’Uomo ha dominato il pianeta
Terra per un breve periodo, se si rapporta all’arco di esistenza
del mondo.
I primi segnali di cambiamento sono
stati traumatici: alcune persone anziane hanno raccontato il
comportamento fin troppo razionale dei loro gatti, ma nessuno ha
creduto loro, proprio perché è risaputo che l’età gioca spesso
brutti scherzi. Poi è stata la volta dei bambini, cresciuti insieme
al gatto come fosse il loro miglior amico, ma anche in questi casi
nessuno ha dato il giusto peso agli eventi, spiegandoli unicamente
con l’immaginazione dei fanciulli.
Infine, un giorno, un gatto si è
rivolto al veterinario in modo schietto: «Dottore,
crede che sia grave? Devo preoccuparmi?»
Il
fulmine a ciel sereno ha scatenato il panico tra l’uomo comune e ha
destato l’interesse nella comunità scientifica, lasciando
prevalere il primo effetto sul secondo. Infatti il passaparola è
stato più veloce delle azioni dello Stato e la paura nei confronti
di animali che non sono più animali ha indotto molti al gatticidio.
È stata una carneficina!
Tuttavia,
grazie a una fortuita quanto improvvisa mutazione felina e grazie
anche a favorevoli condizioni di occultamento nei piani bassi e
abbandonati di alcune città, si è sviluppato rapidamente il nuovo
Gatto Sapiens. Assumendo la postura bipede ha raggiunto la dignitosa
statura del metro e mezzo e ben presto ha iniziato a rivendicare i
suoi diritti.
Oggi
la guerra tra felini e umani è finalmente finita e l’armistizio ha
sancito la coabitazione pacifica tra le due specie intelligenti.
Per
questo motivo, io, Bortallone Zarrino Guendo, Primo Gatto nel
Consiglio degli Uguali, autorizzo, in data umana 2892 e data felina
571, il primo matrimonio interspecie tra un uomo e una gatta.
Che
la nostra Madre Terra benedica questa unione in nome della fusione
della ragione e
per il bene comune.
Miao.
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