Ricordo di aver letto un libro, da
bambino, che traslava le avventure di Sandokan, Yanez, Tremal-Naik e
Kammamuri tra le stelle. Fu I pirati della Galassia, di Gianni
Padoan, del 1978. In questi giorni Techetecheté ha dedicato
un’intera puntata al Sandokan televisivo di Sergio Sollima, che ho
visto in ritardo, solo intorno agli anni 2000, recuperato in dvd.
Ebbene, nel libro di Padoan la fantascienza fu un pretesto per far
brillare l’avventura e il bambino di dieci anni che ero ne rimase
affascinato.
Confesso di non aver mai letto le
opere di Emilio Salgari e forse Padoan, che realizzò tra l’altro
l’adattamento letterario degli episodi di Spazio 1999, non era
esattamente il punto di partenza giusto per conoscere Sandokan.
Tuttavia, durante il corso della nostra vita siamo bersagli
inconsapevoli della grande distribuzione e se mio padre da bambino si
trovò a leggere Le tigri di Mompracem e I pirati della
Malesia, a me toccò per forza, non poteva essere altrimenti, I
pirati della Galassia. A proposito: oggi è richiesto sicuramente
di più per quanto riguarda le illustrazioni, eppure Marco Rostagno
riuscì a rendere splendidamente “spaziali” gli eroi cosmici di
Mompracem, soprattutto ai miei occhi, visto che all’epoca
bevevo i fumetti praticamente a ciclo continuo.
Un’ultima riflessione: come i
nostri partigiani venivano definiti “banditi” dai nazisti durante
l’occupazione, era ovvio che le tigri di Mompracem fossero
disprezzate come “pirati” dall’Impero Britannico. Mentre in
realtà erano guerriglieri che combattevano per la libertà! Naturalmente nati dalla fantasia di Salgari, ma non del tutto:
In Sandokan gli inglesi sono i
cattivi non c’è alcun dubbio, come lo sono i tedeschi nei film di
guerra e come lo sono gli Imperiali in Guerre Stellari.
Io faccio sempre il tifo per i
buoni. Viva i pirati della Malesia! Sia sulla Terra che nello spazio!
Per chi vuole approfondire più di quanto abbia fatto io:
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