Anima
sintetica è
lo spin-off di Terra 2486
e
può essere letto prima o dopo il romanzo.
«Quello
che avverrà, sarà determinato da quello che è accaduto. Quello che
era destinato, si ripeterà come in un ciclo». (Zecharia
Sitchin)
Grazie
alla tecnologia aliena di cui sono entrati in possesso, gli abitanti
di Akgua sono convinti di poter vincere la guerra; se poi riuscissero
a dare un'anima a quella macchina, potrebbero addirittura conquistare
l'intero universo.
Gli
inconsapevoli protagonisti di questa avventura si troveranno a fare i
conti con pericolosi controllori del tempo e antiche civiltà perdute
che cercheranno di reclamare la loro sovranità.
Sarà
possibile cambiare il futuro intervenendo nel passato o il fiume
degli eventi continuerà a scorrere sempre nella stessa direzione?
Per
Blue e Alkita tutto questo non sembra fare alcuna differenza.
Breve estratto dal capitolo IV:
Tomas
era nervoso, tamburellava sulla gamba con le dita della mano. Ogni
dieci secondi guardava l’orologio, quasi volesse cercare di fermare
il tempo. Con la coda dell’occhio gli sembrò di vedere un’ombra:
istintivamente, ritrasse la testa all’indietro, andando a colpire
il finestrino.
«Che
botta!» piagnucolò, emettendo un flebile gridolino di dolore.
«Si
sente bene?» chiese un signore che gli sedeva accanto, un uomo
giovane con lunghi capelli bianchi e gli occhi argentati.
Tomas
lo studiò un attimo prima di rispondere; quell’uomo aveva qualcosa
di strano, ma al tempo stesso di familiare. Una luce accecante
proveniente dall’esterno della carrozza fece girare di scatto il
ragazzo. Si trovava in un tunnel sottomarino e quel bagliore che
aveva appena visto era qualcosa di inspiegabile. Una crepa si formò
lungo la parete del tunnel e il treno si fermò bruscamente, facendo
quasi cadere i passeggeri.
«Che...
che... che diavolo sta succedendo?!» urlò Tomas, incredulo.
L’acqua
cristallina dell’oceano iniziò a penetrare attraverso la crepa e
in poco tempo il vagone fu sommerso per metà.
«Dobbiamo
uscire da qui o moriremo tutti!» urlò, Tomas, ma qualcosa gli
impedì la fuga.
«Stai calmo, non ti agitare. Non c’è alcun motivo per resistere, lasciati andare» gli sussurrò, dolcemente, l’uomo che gli sedeva accanto.
«Stai calmo, non ti agitare. Non c’è alcun motivo per resistere, lasciati andare» gli sussurrò, dolcemente, l’uomo che gli sedeva accanto.
Il
ragazzo si voltò lentamente, l’uomo lo aveva afferrato per il
braccio e sembrava non voler lasciare la presa. Gli occhi argentei si
accesero di una luce nera, un pozzo oscuro senza fondo che prese a
vorticare causandogli nausea e vertigini.
Grazie mille!!! :-)
RispondiEliminaW la fantascienza!
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