Il mio nemico è un film del 1985, diretto da Wolfgang Petersen e liberamente tratto dal romanzo breve di Barry B. Longyear, che vinse il Premio Nebula e il Premio Hugo nel 1980.
Ricordo che al cinema mi colpì molto la schermaglia tra i caccia a inizio film, anche perché dal 1983 ero in crisi di astinenza da Star Wars e bramavo avidamente una nuova battaglia spaziale. I caccia terrestri non mi entusiasmarono granché ma i caccia Drac erano fantastici, avevano una linea aliena formidabile e stranamente oggi si fa fatica perfino a trovare delle buone foto che li riproducano fedelmente.
La storia, comunque, prende forma appena il pilota Davidge (Dennis Quaid) riesce ad abbattere l’ultimo caccia Drac, ma precipita per aver urtato il relitto. Il naufragio sul pianeta Fyrine IV causa la morte del suo copilota e Davidge, assetato di vendetta, inizia la caccia all’alieno che è riuscito a eiettarsi con la capsula di salvataggio atterrando ad alcuni chilometri di distanza.
Lo scontro tra il terrestre Davidge e il Drac Jeriba (Louis Gossett jr.) è inizialmente spietato e riflette tutto l’odio che hanno le due specie in guerra tra loro. Poi, trovandosi in balia di un pianeta ostile e sconosciuto, i due sono costretti a cooperare e diventano amici.
Questa prima parte del film, nonostante il romanzo di Longyear sia pluripremiato e magari lo scrittore non si sia fatto influenzare da altre fonti, fa venire subito in mente un bellissimo film di guerra del 1968: Duello nel Pacifico, di John Boorman. In quel film, un pilota statunitense (Lee Marvin) precipita su un’isola abbattuto da un capitano della marina imperiale giapponese (Toshirō Mifune). E subito inizia una tremenda battaglia all’ultimo sangue tra i due, proprio perché appartengono a due popoli diversi che si odiano per via della guerra in corso.
Anche in questo caso, dopo aver tentato più volte di uccidersi a vicenda, saranno costretti a cooperare per sopravvivere e diventeranno quasi amici. Furono previsti tre finali diversi per il film e forse quello definitivo non è il migliore.
Il fatto che nel romanzo breve il pilota di caccia umano precipita su un’isola durante una battaglia e incontra il nemico rettiliano che l’ha abbattuto fa pensare che probabilmente Longyear abbia visto il film di Boorman e gli sia piaciuto parecchio, ma questo è solo un mio lieve sospetto.
La seconda parte del film di Petersen prende una strada inaspettata: i Drac si riproducono per partenogenesi e Jeriba riesce a partorire un figlio prima di morire. Davidge cresce il piccolo Drac, che lo chiama zio, e cambia radicalmente la sua opinione sulla specie aliena che l’umanità sta combattendo.
Quando torneranno i suoi commilitoni a recuperarlo difenderà con le unghie e con i denti il suo “nipote acquisito”, lo salverà dai trafficanti di schiavi e nel finale il Drac, diventato adulto, inserirà Davidge nella ”lista degli antenati” stabilendo così qualcosa di simile a un legame di sangue.
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