Nel 1976 Mattel rifiutò la proposta di lanciare una serie di action figure dell’allora sconosciuto Star Wars di George Lucas. Dopo il successo del film, nel 1977, con i giocattoli andati a ruba, Mattel si mangiò le mani a morsi!
Si ripresentò l’occasione, nel 1980, quando fu proposta una linea di giocattoli basata sul film di prossima uscita Conan il Barbaro. Mattel declinò ancora, per via dell’alto tasso di violenza e le scene di nudo che permeavano l’opera. Però questa volta pensò bene di copiare l’idea di Robert Ervin Howard limandola il più possibile per veicolarla senza problemi ai bambini. Così nacque il barbaro biondo muscoloso He-Man, la versione culturista, plastificata e parecchio annacquata dell’antieroe cimmero.
Masters of the Universe (He-Man e i buoni contro Skeletor e i cattivi) divenne una fortunata serie di giocattoli e il mezzo scelto per accompagnarli furono ovviamente i cartoni animati. Eppure, dieci anni dopo l’uscita di Guerre Stellari, fu deciso di trarne un film che da noi arrivò col titolo tradotto (forse fu una delle ultime volte che successe): I dominatori dell’Universo.
Il film differisce molto dai cartoni
animati e per certi versi strizza l’occhio, guarda caso, proprio a
Guerre Stellari. In pratica da Fantasy diventa Science Fantasy,
mischiando ancora di più la tecnologia e la magia di quanto non
succedesse nei cartoni. In Italia si optò per scrivere il titolo sul poster col medesimo effetto e lo stesso colore giallo usati per Guerre Stellari.
Il colpo d’occhio cade subito sugli Skeletor Trooper, guerrieri soldato a metà strada tra un armigero medievale e un tedesco della Wehrmacht. Inseriti nel film per imitare gli Stormtrooper dell’Impero Galattico di Guerre Stellari, come del resto avevano già fatto anche i creatori di V-Visitor nel 1983, proponendo i rettiloidi Shock Trooper.
La caratteristica che accomuna questi tre tipi di soldati appartenenti a saghe così diverse è che tutti sparano tantissimo ma non riescono quasi mai a colpire qualcuno.
He-Man, interpretato dall’ex Ivan Drago Dolph Lundgren, indossa un mantello e un’armatura molto dissimili dai pochi indumenti del personaggio giocattolo. Inoltre arriva dalle arti marziali, quindi non ha certo il fisico da culturista. Tutto questo serve per allontanare il paragone con Conan il barbaro della Marvel, pericolosamente imitato nei fumetti Masters targati DC Comics.
Il film ha una prima parte ambientata a Eternia, con le forze del malefico Skeletor che attaccano il Castello di Grayskull. Qui He-Man, Teela e Man-At-Arms salvano Gwildor e la sua chiave cosmica, ambita da Skeletor per conquistare gli altri universi. Fuggono nel nostro universo, sulla Terra, e perdono la chiave.
Skeletor invia i quattro mercenari Karg, Saurod, Blade e Beast Man a caccia dei fuggitivi e l’ambientazione viene astutamente spostata negli States, con notevole risparmio di effetti speciali e col coinvolgimento dei teenagers che fa tanto Ritorno al Futuro fuso con Terminator, soprattutto appena ritrovano la chiave e sono inseguiti dai cattivi e difesi dai buoni.
I dominatori dell’universo non è certo un capolavoro, ma considerando a cosa si è ispirato, bisogna ammettere che è venuto anche troppo bene.
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