È incredibile quanto le possibilità di creare un’opera, centuplicate dal progresso tecnologico di questi ultimi anni, siano inversamente proporzionali a quelle di visibilità come creativo. E questo in tutti i campi: nella scrittura, nel cinema, nei fumetti e nella musica.
Tuttavia la faccenda è
sì incredibile, ma fino a un certo punto. Ciò che è raro, infatti,
diventa interessante... mentre tutto quello che abbonda spesso
finisce per annoiare.
Chi avrebbe mai immaginato che
nel 2018 fare cinema fosse alla portata di tutti? Eppure è così.
Sono sufficienti buone conoscenze dei programmi per la grafica
digitale, disponibilità economica ma neppure poi tanta e voglia di
fare sapendo che non si guadagnerà nulla. O meglio, si guadagnerà
in visualizzazioni Youtube e poi... c’è sempre la speranza di essere
notati da qualche produzione importante (risate?).
Per quanto riguarda la
fantascienza i corti piovono più fitti della pioggia! E io che sono
un drogato di Star Wars mi sto divertendo un mondo, non me ne perdo
uno. A proposito: per quello su Han Solo hanno trovato un attore che
sembra davvero Harrison Ford giovanissimo, peccato che poi la Disney
abbia preferito Alden Ehrenreich.
Purtroppo la facilità di accesso
a questi prodotti diminuisce l’interesse del pubblico, è un
meccanismo perverso ma perfettamente logico. E la stessa cosa accade
per i libri, con l’aggravante del dilagare smodato dei film. Che
leggi a fare se hai la possibilità di vedere film 24 ore su 24 con
Sky?
In questa realtà che rende
Fahrenheit 451 incomprensibile
ai ragazzi nati
dopo il 2000, come mio figlio, resistono solo
gli irriducibili.
Gli irriducibili scrivono
sapendo che nessuno li leggerà! Scrivono col notebook invece che con
la classica macchina da scrivere. Scrivono
e continuano imperterriti a scrivere.
Perché lo fanno?
Beh, non è logico ma è umano, lo fanno per
lo stesso motivo che mi fa scrivere questo articolo oggi:
perché li diverte.
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