A che punto è la conquista del
cosmo da parte dell’uomo? È ferma da anni e tutte le utopiche
previsioni degli scrittori di fantascienza si sono rivelate errate.
Nel 1968 Arthur C. Clarke immaginò che nel 1999 avremmo avuto una
gigantesca stazione spaziale in orbita e una base sulla Luna
(Clavius). Inoltre la più grande astronave mai realizzata, la
Discovery One, sarebbe partita nel 2001 alla volta di Giove per
risolvere il mistero del Monolito.
Non è successo niente di tutto
questo, sono state
dilapidate enormi quantità di denaro fin dai tempi della corsa allo
spazio tra USA e URSS e soprattutto sono morti
astronauti e cosmonauti in alcune sfortunate missioni. Alla fine
l’uomo ha conquistato la Luna, ma senza stabilirci una base
permanente. Negli anni settanta i russi riuscirono
a mettere
in orbita, dopo alcuni
tentativi falliti, una
serie di piccole stazioni
spaziali: le Saljut.
Gli americani
invece piazzarono la loro stazione Skylab
in orbita e riuscirono a mantenerla finché,
nel 1979, finì per precipitare.
Oggi per fortuna le Potenze del mondo non
competono più tra loro e abbiamo una stazione spaziale
internazionale, non spettacolare quanto quella del film 2001: odissea
nello spazio, ma comunque imponente e soprattutto vera!
L’obiettivo successivo
alla Luna, nell’immaginario collettivo, fu
senz’altro Marte. Molti
pensavano che ne avremmo presto calpestato il suolo come aveva fatto Neil
Armstrong sul nostro satellite, ma le cose
non andarono così: rischi troppo alti e tecnologia insufficiente
frenarono gli
enti spaziali di tutto il mondo e si preferì
esplorare
il sistema solare
con sonde automatizzate.
Col passare del tempo le nostre avanguardie
robotiche hanno raggiunto i pianeti vicini regalandoci
meravigliose fotografie e un’infinità
di dati, ma a che punto sono i progetti per
una vera colonizzazione del sistema solare? Il primo obiettivo resta ancora Marte:
Il progetto Mars One
prevede una colonia permanente sul pianeta rosso a partire dal 2031.
Sbirciando sul
sito ufficiale è facile farsi travolgere dall’entusiasmo, ma
restano lati oscuri, indagini
giornalistiche che ipotizzano la
truffa televisiva e esperti che smontano l’intero progetto,
dichiarando che i coloni potrebbero morire dopo appena 68 giorni di
permanenza su Marte.
Di seguito le possibili alternative a Marte e alla Luna
Venere ha condizioni
estremamente ostili al suolo, temperature che rasentano i cinquecento
gradi e una pressione di 92 atmosfere. Eppure l’idea sarebbe di
colonizzarne il cielo costruendo città galleggianti, infatti la
densa atmosfera venusiana composta principalmente di anidride
carbonica sosterrebbe una ben più leggera cupola di aria
respirabile.
Ci sarebbe anche la
possibilità di stabilire avamposti umani sulle lune dei giganti
gassosi:
Europa potrebbe ospitare una base fatta con igloo
e scavata nella crosta ghiacciata per esplorare gli oceani
sotterranei.
Ganimede è il satellite più grande del sistema
solare e potrebbe ospitare una base degna del film Atmosfera Zero.
Anche Callisto e Titano
potrebbero
avere il loro
avamposto e Urano potrebbe avere città
fluttuanti nell’atmosfera sfruttando lo stesso procedimento pensato
per Venere.
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