L’obiettivo,
per qualsiasi scrittore alle prime armi colmo di entusiasmo e
convinto di aver scritto il romanzo del secolo, è pubblicare su
carta. Purtroppo questo scrittore sbatterà il grugno, come è
successo a me, contro lo spietato muro della realtà e il risultato
devastante sarà proprio la morte del suo entusiasmo.
Nel
mondo dell’editoria ci sono quattro protagonisti che possono essere
determinanti per
la
morte o per
la
vita di questa fondamentale scintilla necessaria a chi scrive: i
primi tre sono differenti tipi di editore, il quarto è il lettore.
Il
lettore si può paragonare al consumatore che va al supermercato e
compra perché ha fiducia nei prodotti del supermercato stesso. So
bene che è brutto fare un paragone del genere, ma è necessario
perché nella nostra società la pubblicità è il motore che muove
ogni cosa, determina successi o fallimenti e funziona investendo
soldi. Con tanti
saluti
alla cultura.
Visto
che la maggior parte di noi scribacchini non avrà mai accesso al più
importante fra
i tre tipi di editore e cioè il mega editore galattico, quello serio
e solido che pubblica con la grande distribuzione, il lettore ce lo
siamo già giocato in partenza.
Restano
gli altri due tipi di editore: l’editore a pagamento (EAP), che ti
stampa cento o duecento libri per millecinquecento euro
costringendoti a far posto in garage per stivare tutta la carta che
non riuscirai neppure a regalare agli amici. E l’editore free, uno
che crede in quello che fa, pubblica
senza chiedere nessun contributo agli autori e corrisponde
regolarmente le royalties. Questo eroe (o folle) ce la mette tutta,
ma è un pesce piccolo che nuota in un mare pieno di squali!
A
questo
punto si torna al punto di partenza (sigh, ma dove le trovo?)
Se
sei un principiante hai tanto da pedalare prima di arrivare alla
meritata pubblicazione, se invece sei formato e il tuo entusiasmo non
dico sia in forma smagliante, ma almeno riesca a sopravvivere ci
penserà il "muro" a giustiziarlo. Ricordo che quando pubblicai Archon
con Runa Editrice mi presentai in una libreria a Livorno per lasciare
il materiale in visione (assolutamente non in contovendita). Ebbene,
la libraia mi disse che il mio libro poteva essere un capolavoro o
una schifezza, tuttavia i livornesi non l’avrebbero mai scoperto
perché nessuno di loro l’avrebbe comprato. Parole
sante, Dio la maledica!
Ricordo
anche l’ottimo scrittore Guido de Eccher e il suo “un pianeta per
bipedi intelligenti” pubblicato solo in ebook da una strana casa
editrice e oggi non più disponibile. Comprai il pdf e lo lessi tutto
d’un fiato in pochi giorni; il file si
perse nelle
budella del PC e alla fine formattai.
Per fortuna in
precedenza ero
andato
in copisteria a
stamparlo
di carta (convincendo lo stampatore che tentennava, temendo multe) e
oggi
lo tengo gelosamente sulla
libreria, accanto alla trilogia della Fondazione di Asimov.
Mi
spiace per il lettore che legge seguendo la pubblicità, non avrà la
fortuna di leggerlo.
Alla
fine di tutto questo discorso, potrebbe obiettare qualcuno, che
c’entra la fantascienza? Beh, c’entra perché scrivo
fantascienza e per pubblicarla su carta non ho bisogno di stampare
cento o duecento copie che nessuna libreria vorrà mai esporre. Per
fortuna esiste il colosso lulu.com che stampa e invia a casa anche
una sola copia per volta.
Del
libro che vedete qui sopra non metto il link, non desidero venderlo,
l’ho addirittura arricchito con immagini interne a colori per far
lievitare il prezzo ed essere sicuro che nessuno sia così pazzo da
acquistarlo. Ne ho presa una copia per me e l’ho sistemata
sulla libreria, accanto a Asimov e de Eccher.
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