Il racconto “La stella” (The star), di Arthur Clarke, è un pugno allo stomaco per la Cristianità. Si tratta di un prodotto di fantasia, certo, ma in fondo per chi non crede anche la religione lo è.
In
questa vicenda un gesuita perde la Fede partecipando a una spedizione
spaziale sulla nebulosa Phoenix.
L’astronave sulla quale viaggia raggiunge una stella ormai nana
bianca, che in passato si era trasformata in supernova e aveva
distrutto tutti i pianeti che le orbitavano intorno. Incredibilmente,
esiste
un piccolo pianeta ancora integro, ma con la vita completamente
annientata. Gli
abitanti, prima di soccombere, hanno fatto in tempo a lasciare un
testamento video che mostra la loro vita di tutti i giorni.
Il
gesuita resta molto colpito da una spiaggia di sabbia azzurra e dagli
esseri, quasi umani, che si divertono tra le onde del mare insieme ai
loro bambini.
Dai
suoi calcoli risulta inequivocabile che la supernova ingoiò la vita
di milioni di persone cancellando dall’universo quella civiltà
proprio la sera in cui, sulla Terra, giunsero i re Magi a Betlemme.
La
stella cometa che annunciò la nascita del Signore causò morte e
distruzione su quel pianeta lontano!
Che
succederebbe a un uomo di Fede se si trovasse in una situazione del
genere? Accetterebbe il mistero del disegno divino o arriverebbe alla
conclusione che l’unico dio che governa l’universo è il Caos?
C'è un altro bellissimo libro di argomento "fantateologico", si intitola Guerra al Grande Nulla ed è di James Blish. Trama e amboientazione sono completamente diversi, ma il finale ambiguo è fortissimo. Ne consiglio vivamente la lettura.
RispondiElimina