giovedì 1 febbraio 2018

Il giorno del giudizio

 

Il racconto “Il giorno del giudizio”, di Lyon Sprague De Camp, inizia con le rivelazioni di uno scienziato, un fisico che lavora per il governo alla messa a punto di nuove armi nucleari. Ha fatto una scoperta clamorosa: grazie a una particolare reazione a catena, nella quale è indispensabile il ferro, la Terra può esplodere!
Formula matematica, applicazione della stessa, l’impiego dei reagenti giusti e BOOM! Fine dei giochi.
Lo scienziato parla di quanto sia pericolosa la sua scoperta, del fatto che se finisse nelle mani di qualche malintenzionato i governi del mondo potrebbero essere ricattati, oppure se finisse nelle mani di un dittatore al crepuscolo del suo dominio, questi potrebbe decidere di farla finita insieme all’intera umanità.
A un certo punto, però, i ragionamenti dello scienziato diventano paranoici: odia gli uomini e un po’ meno le donne, afferma che se fosse per lui distruggerebbe mezza Terra, quella maschile. Ricorda che fin dall’infanzia ha subito i soprusi dei più forti ed è pieno di rancore verso tutti quelli che ha incontrato nella vita, perché l’hanno vessato, oppure semplicemente perché l’hanno ignorato. Si lamenta perfino dei ragazzi del vicinato che gli fanno gli scherzi. Insomma, man mano che si avanza nella lettura, si viene travolti dall’angoscia. L’uomo che ha scoperto come distruggere la Terra è uno psicopatico paranoico disposto a suicidarsi pur di farla pagare al mondo che, a suo dire, ce l’ha con lui.
Un racconto geniale, in grado di stimolare di parola in parola emozioni come la rassicurazione, lo stupore e la paura.


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