Uscire dall’atmosfera terrestre
è un’impresa non da poco. Agli albori dell’astronautica vettori
statunitensi e sovietici bruciavano tonnellate di carburante per
portare in orbita capsule piccolissime.
Eppure, già dagli anni sessanta
prese il via un progetto alternativo al classico razzo a tre stadi:
lo spazioplano.
Il primo che riuscì a volare
oltre la linea di Kármán fu
il North American X-15, praticamente un ibrido con caratteristiche
sia dell’aereo che della nave spaziale.
Forse fu
proprio l’X-15 a ispirare gli sceneggiatori della serie TV UFO,
realizzata negli anni ‘70. Infatti il Lunar Carrier era qualcosa di
molto simile a uno spazioplano, con l’idea innovativa di essere
composto di due elementi: il Lunar Carrier
trasportava il Moon Shuttle fino ai limiti dell’atmosfera, per poi
liberarlo nello spazio.
Il
programma americano Space Shuttle, prese tutt’altra strada e
spedì nello spazio il Columbia con
tre serbatoi provvisti di motore a razzo criogenico, che una volta vuoti
venivano abbandonati come già succedeva per gli stadi dei vettori. I
sovietici lavorarono a un progetto simile, il
Buran (Бура́н) in russo
“tormenta”, che però non portarono mai a termine per via del
crollo dell’Unione Sovietica.
Gli Space Shuttle sono stati il sistema migliore
per raggiungere lo spazio almeno fino agli anni 2000. Purtroppo la
flotta ha perso il Challenger e il Columbia in due clamorosi
incidenti spaziali e il programma è stato chiuso nel 2011 destinando
i superstiti Atlantis, Endeavur, Discovery e Enterprise
all’esposizione turistica in vari siti
sparsi negli Stati Uniti.
Oggi un’impresa
privata, la Virgin Galactic, ha ripreso l’idea dello spazioplano
portato in quota da un secondo velivolo di supporto, un po' come
accadeva nella serie britannica UFO.
Così lo SpaceShipOne è
stata la prima astronave a sganciarsi dalla nave madre, superare la
linea di Kármán
e uscire nello spazio aperto. Il
progetto ha come obiettivo il trasporto di turisti disposti a pagare
profumatamente le loro vacanze spaziali. In parallelo, infatti, si
sta lavorando alla realizzazione di stazioni orbitanti tutt'altro che scientifiche: saranno alberghi
a cinque stelle siderali!
La Virgin Galactic ha costruito anche lo
SpaceShipTwo, uno spazioplano migliorato rispetto al suo
predecessore.
Chissà che direbbe il comandante Edward Straker
del progetto? “Noi è da un pezzo che utilizziamo questo sistema
per raggiungere Base Luna, purtroppo l’organizzazione SHADO deve
restare segreta e sono costretto a cancellarvi la memoria”.
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