Viaggiare
nel tempo è ormai un classico della fantascienza: The Time
Machine, di H. G. Wells, ispirò il film L’uomo che visse
nel futuro, di George Pal. La trilogia di Ritorno al futuro,
di Robert Zemeckis, mescolò viaggi temporali, avventura e comicità.
La vecchia serie TV Kronos – sfida al passato ci meravigliò
col suo Tunnel del tempo ipnotico.
Eppure,
restando con i piedi per terra, ci rendiamo conto che l’unico modo
che abbiamo per viaggiare nel tempo è tornare al passato con la
nostra memoria.
Non
sappiamo nemmeno se il tempo esiste, se non in termini di percezione
soggettiva e di costruzione razionale.
Inoltre,
anche se fosse possibile, si potrebbe tornare solo indietro, nel
passato. Perché neppure il futuro esiste ancora.
E
allora? Allora chi se ne frega!
Se
la velocità della luce non può essere superata (lo dimostrò Albert
Einstein) gli scrittori di fantascienza si sono inventati
l’Iperspazio, la velocità Warp, le Porte Stellari. E per i viaggi
nel tempo hanno dato il medesimo libero sfogo alla fantasia: congegni
che girano su sé stessi, tunnel temporali, una splendida DeLorean
alimentata da 1,21 Gigawatt e addirittura una cabina telefonica della
polizia inglese per Doctor Who.
I
viaggi nel tempo danno spesso origine a paradossi temporali.
Paradosso
1: un crononauta arriva dal futuro e incontra l’inventore della
macchina del tempo, che non l’ha ancora inventata e neppure ci
pensava. Gli spiega come funziona e gli fornisce i progetti di
costruzione. A questo punto l’inventore inventa qualcosa che arriva
dal futuro dove tutti attribuiscono a lui quella invenzione. Ma il
vero inventore non esiste, è rimasto tra le pieghe del paradosso!
Paradosso
2: un crononauta torna nel 1915 e riesce a uccidere Hitler mentre
questi combatte come caporale nella Prima Guerra Mondiale, in questo
modo impedisce lo scoppio della Seconda e salva milioni di vite
umane.
Le
conseguenze possono essere imprevedibili: magari tra le vittime che
ha salvato c’è un futuro dittatore terribile come Hitler, ma
destinato a sottomettere l'intera umanità. Oppure la nonna del
crononauta non sposerà più il nonno, perché il suo primo amore non
è morto in guerra. E il crononauta non nascerà come non nascerà
neppure suo padre. Entrambi svaniranno nel nulla a causa del
paradosso!
I
paradossi temporali possono cambiare il futuro o generare futuri
alternativi (sempre nella fantasia dei creativi), eppure il classico
The Time Machine incantava senza costruire intrighi
particolari. E queste sono le storie sui viaggi nel tempo che più mi
piacciono!
Il
protagonista raggiunge un lontanissimo futuro, migliaia di anni dopo
la guerra atomica. La natura ha trionfato sulle radiazioni, l'acqua è
pura e la vegetazione è rigogliosa. Gli Eloi vivono tranquilli,
senza lottare per procurarsi il cibo. Periodicamente suona la sirena
(un tempo usata per l'allarme attacco atomico) e gli Eloi si
incolonnano verso un portale che li porta nel sottosuolo. Qui li
attendono i Morlock e una fine terribile.
Un
altro ottimo film sui viaggi nel tempo è L’uomo venuto
dall’impossibile, di Nicholas Meyer. In questo caso è
addirittura H. G. Wells a costruire la macchina del tempo, ma Jack lo
squartatore se ne impadronisce e fugge nel futuro pronto a perpetrare
nuovi delitti. Lo scrittore inventore inizierà così un disperato
inseguimento temporale per fermarlo.
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