Proprio in questi giorni la
catena di negozi americana Toys R Us, specializzata in
giocattoli, ha annunciato l’imminente chiusura di tutti i suoi
punti vendita sparsi nel mondo.
Il fatto è catastrofico
soprattutto per i due colossi statunitensi Hasbro e Mattel, ma anche
per tutti gli altri produttori di giocattoli.
A cosa è dovuto questo
cataclisma ludico? Semplice: le vendite, già ridotte negli ultimi
anni, sono crollate a Natale 2017.
Siamo di fronte a un lento ma
inesorabile mutamento della società. Chi avrebbe immaginato un mondo
senza giocattoli nel 1980? Forse solo un brillante scrittore di
fantascienza, o forse neppure lui, visto che i giocattoli sono da
sempre sinonimo di bambini.
I progressi della tecnologia
hanno senz’altro determinato questa situazione. Infatti i bambini
di oggi hanno a disposizione, fin da piccoli, le mini consolle
Nintendo e lo Smartphone di mamma con tantissimi giochi da scaricare
da Google Play. E poi, crescendo, diventano ragazzi e passano alla
PS4 o alle concorrenti.
Il triste risultato è
l’annientamento dei giocattoli tradizionali. Oggi non è ancora del
tutto così, siamo in una fase di transizione, ma il tracollo della
Toys R Us prefigura quello che potrebbe essere un possibile
futuro.
Demonizzare e impedire ai nostri
figli l’uso di queste tecnologie non serve a niente. Anzi, accresce
in loro il desiderio e produce l’effetto contrario: la ricerca
piuttosto che l’allontanamento dal problema.
Qualcuno potrebbe fare il
paragone tra il vecchio cavallo di legno e i moderni Lego,
scherzando su quanto avrebbero desiderato i Lego i nostri nonni, se
solo avessero potuto vederli in vendita quando erano piccoli.
Eppure il passaggio dal
giocattolo reale al gioco virtuale è qualcosa di diverso e potrebbe
davvero mutare la visione del mondo nei nostri futuri uomini e donne.
Come?
Il pericolo principale è la fine
dell’immaginazione! I vecchi giocattoli erano cose inanimate che il
bambino rendeva vive nella sua fantasia. La consolle, invece,
proietta il fruitore del gioco in un mondo virtuale dove tutto è
possibile. Dove tutto è da scoprire ma niente si può inventare o
sognare.
Ecco, il pericolo è creare
individui omologati, privi di immaginazione, passivi a effetti
speciali mirabolanti e preconfezionati, che a un libro e perfino a un
film preferiscono una simulazione virtuale alla Star Trek.
Forse la mia è solo paranoia e scontro generazionale, forse sono rimasto a un'epoca che non c'è più. Forse i giovani sono un passo avanti a noi proprio grazie al condizionamento che stanno subendo. Forse questa è l'evoluzione verso un nuovo tipo di essere umano... Forse...
Effettivamente un calo delle vendite di alcuni giocattoli c'è ...ma a Natale scorso i cassonetti erano come sempre pieni di imballi di giocattoli, tra cui spiccavano quelle bellissime e indimenticabili delle costruzioni Lego.
RispondiEliminaSecondo me sulle chiusure dei negozi pesano molto più Amazon e simili che altro...