mercoledì 29 marzo 2017

L'Impero contro i Cylon


La Flotta guidata dal Galactica, in fuga dalle Dodici Colonie devastate, ha raggiunto lo spazio controllato dall’Impero.
Contrariamente a quello che ci si sarebbe aspettati, i cattivi non si sono alleati tra loro... infatti, i Cyloni, giunti all’inseguimento dei Coloniali, odiano profondamente tutti gli Umani. E hanno subito attaccato l’Impero!
L’Imperatore Palpatine ha sguinzagliato il suo mastino, Darth Fener, e in breve è scoppiata la più grande battaglia spaziale che si potesse immaginare. TIE Fighter e Cylon Raider riempiono a migliaia il vuoto impegnati in mortali schermaglie a colpi di raggi verdi e blu. Gli Star Destroyer attaccano le Basi Stellari Cylon appoggiati dalla Morte Nera. Ma l’Inaccessibile sta già inviando gruppi di Centurioni all’abbordaggio delle potenti navi imperiali.
Intanto l’Alleanza Ribelle ha accolto i Coloniali tra le sue file e già le prime squadriglie di Viper affiancano gli X-Wing in volo nello spazio.
Tutto questo è solo il frutto della mia immaginazione di fan delle due Saghe, entrambe ancora oggi in piena attività... una saldamente in mano alla Disney e l’altra sotto l’ala creativa di Bryan Singer.
A questo punto vorrei fare qualche considerazione:
    1. la serie remake Battlestar Galactica modifica l’origine dei Cyloni: non più creati da una razza aliena di rettili, ma proprio dagli uomini. E questo li avvicina inevitabilmente ai Terminator di Skynet. Soprattutto perché ne introduce alcuni con sembianze umane! Erano meglio i vecchi Centurioni del 1978 spudoratamente copiati dagli Stormtrooper di Star Wars.
    2. I Cylon Raider della serie remake sono intercettori robot senza equipaggio. È l’idea più logica che si potesse concepire. Che senso avevano, nel 1978, tre robot e quindi tre macchine, che pilotavano una macchina? Unica pecca dei nuovi Cylon Raider è la loro struttura: l’evidente testone di Alien con ali curvate in avanti già sfruttate per i caccia Kilrathi di Wing Commander.
    3. La serie originale del 1978 fu un plagio di Star Wars. Non tanto per la trama, che era diversa. Ma per i protagonisti, le astronavi e i cattivi, pensati apposta per attrarre gli spettatori con astute analogie. Basti pensare che la prima versione del Viper proposta ai produttori fu quello che sarebbe diventato in seguito il Thunderfighter di Buck Rogers, dal design molto originale ma troppo dissimile dall’X-wing e quindi bocciato. La seconda versione del Viper (per me icona indimenticabile) è comunque un X-wing con tre ali, invece che quattro. E la LucasArts si prese giustamente una rivincita copiandolo a sua volta per realizzare il T-Wing dei videogiochi.

Nessun commento:

Posta un commento