La
Flotta guidata dal Galactica, in fuga dalle Dodici Colonie
devastate, ha raggiunto lo spazio controllato dall’Impero.
Contrariamente
a quello che ci si sarebbe aspettati, i cattivi non si sono alleati
tra loro... infatti, i Cyloni,
giunti all’inseguimento dei Coloniali, odiano profondamente tutti
gli Umani. E hanno subito attaccato l’Impero!
L’Imperatore
Palpatine ha sguinzagliato il suo mastino, Darth Fener, e in breve è
scoppiata la più grande battaglia spaziale che si potesse
immaginare. TIE Fighter e Cylon Raider riempiono a
migliaia il vuoto impegnati in mortali schermaglie a colpi di raggi
verdi e blu. Gli Star Destroyer attaccano le Basi Stellari
Cylon appoggiati dalla Morte Nera. Ma l’Inaccessibile
sta già inviando gruppi di Centurioni all’abbordaggio delle
potenti navi imperiali.
Intanto
l’Alleanza Ribelle ha accolto i Coloniali tra le sue file e già le
prime squadriglie di Viper affiancano gli X-Wing in
volo nello spazio.
Tutto
questo è solo il frutto della mia immaginazione di fan delle due
Saghe, entrambe ancora oggi in piena attività... una saldamente in
mano alla Disney e l’altra sotto l’ala creativa di Bryan Singer.
A
questo punto vorrei fare qualche considerazione:
- la serie remake Battlestar Galactica modifica l’origine dei Cyloni: non più creati da una razza aliena di rettili, ma proprio dagli uomini. E questo li avvicina inevitabilmente ai Terminator di Skynet. Soprattutto perché ne introduce alcuni con sembianze umane! Erano meglio i vecchi Centurioni del 1978 spudoratamente copiati dagli Stormtrooper di Star Wars.
- I Cylon Raider della serie remake sono intercettori robot senza equipaggio. È l’idea più logica che si potesse concepire. Che senso avevano, nel 1978, tre robot e quindi tre macchine, che pilotavano una macchina? Unica pecca dei nuovi Cylon Raider è la loro struttura: l’evidente testone di Alien con ali curvate in avanti già sfruttate per i caccia Kilrathi di Wing Commander.
- La serie originale del 1978 fu un plagio di Star Wars. Non tanto per la trama, che era diversa. Ma per i protagonisti, le astronavi e i cattivi, pensati apposta per attrarre gli spettatori con astute analogie. Basti pensare che la prima versione del Viper proposta ai produttori fu quello che sarebbe diventato in seguito il Thunderfighter di Buck Rogers, dal design molto originale ma troppo dissimile dall’X-wing e quindi bocciato. La seconda versione del Viper (per me icona indimenticabile) è comunque un X-wing con tre ali, invece che quattro. E la LucasArts si prese giustamente una rivincita copiandolo a sua volta per realizzare il T-Wing dei videogiochi.
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