Chissà cosa sarebbe successo se,
dopo Il Ritorno dello Jedi, George Lucas avesse deciso di fare
una serie di telefilm sulla sua Saga? Probabilmente a causa dei bassi
budget riservati alle serie degli anni '80 avremmo avuto un prodotto scadente come
lo furono i due film sugli Ewoks. Lucas si preparò un piano di
riserva proprio nel caso che Guerre Stellari non avesse
riscosso il successo sperato e infatti commissionò La gemma di
Kaiburr allo scrittore Alan Dean Foster, da cui avrebbe tratto
appunto un sequel a basso costo se le cose fossero andate male. Le
cose invece andarono benissimo e dopo il successo planetario della
trilogia Lucas puntò tutto sull’attesa dei fans, evitò il “campo
minato” della serie TV e propose videogiochi, libri e fumetti
espandendo a livelli incredibili l’universo di Star Wars. Quando
nel 1999 arrivò al cinema la nuova trilogia i fans erano diventati
talmente fanatici da contestargli perfino alcune scelte e la Disney,
che dai tempi di The Blake Hole voleva mettere le mani su Star
Wars, si mise alla finestra attendendo i risultati dei Prequel giunti
in sala sedici anni dopo la vittoria della Ribellione sull’Impero.
I nuovi film furono accolti con entusiasmo dalle nuove generazioni
(anche se lo zoccolo duro dei vecchi fans ancora oggi li paragona al
ribasso) e così nel 2012 la Lucasfilm fu acquistata dalla Disney per
una montagna di dollari.
“Dare ai fans quello che vogliono”
è la parola d’ordine della Disney e i risultati si vedono: i tre
film dell’ultima trilogia ambientata dopo la caduta dell’Impero
sono stati un successo, anche se non troppo originali nelle
trame. Poi sono arrivati gli spin-off: Rogue One, ambientato
poco prima di Una Nuove Speranza, è sicuramente il più
riuscito e l’unica nota stonata resta Solo, forse proprio
per l’impossibilità di girare un intero film con Harrison Ford
ringiovanito dal CGI. A proposito: i personaggi classici sono stati
fatti fuori uno a uno proprio per non doverli inserire in nuovi film
in futuro, visti i rischi anagrafici.
Ed ecco le serie TV: The
Mandalorian, The Book of Boba Fett, Obi-Wan Kenobi,
Andor (e chissà quante altre prossimamente? Lando Carlissian, Ahsoka, The Akolyte). L’impronta
Disney è forte, basta pensare all’idea di raccontare Luke e Leia
da bambini o all’introduzione del personaggio di Grogu, morbido e
coccoloso. Tuttavia, ciò che affascina i vecchi fans come me, è
sapere finalmente cosa è successo dopo: dopo La Vendetta dei Sith
Obi-Wan Kenobi si è rifugiato su Tatooine e tiene d’occhio il
piccolo Luke Skywalker. Dopo Il Ritorno dello Jedi Boba Fett è
sopravvissuto al Sarlacc, ma i Jawas gli hanno rubato l’armatura ed
è stato catturato dai Sabbipodi. Seguendo le avventure di Mando
scopriamo che Jango e Boba non sono affatto mandaloriani e l’elmo
se lo tolgono spesso. Anche sapere che ne è stato del Palazzo di
Jabba dopo la dipartita del boss e scoprire che la Slave 1 è rimasta
parcheggiata nel Palazzo amministrato da Bib Fortuna sono piacevoli
colpi di scena. Ma su tutto il pezzo forte è il rivedere i
personaggi principali, la Disney lo sa e li stilla come al poker.
Così abbiamo rivisto Grand Moff Tarkin, Dart Fener e la principessa
Leia in Rogue One. E in The Mandalorian, quando tutto sembra perduto, arriva Luke Skywalker sul suo
X-Wing in compagnia dell’inseparabile C1P8 (R2D2) e sgomina a colpi di
spada laser i droidi imperiali (per la verità piuttosto simili ai cylons di
Battlestar Galactica). E ancora Luke Skywalker che addestra alle vie
della Forza il piccolo Grogu.
Grazie alle serie sappiamo inoltre
che è possibile cavalcare un Rancor.
Un’altra ottima mossa della Disney
sono le apparizioni di personaggi introdotti nei videogiochi, nei
fumetti, nei libri o nelle serie animate.
Cad Bane, per esempio, è il
pistolero cacciatore di taglie che sfida Boba Fett su Tatooine e l'avevamo già visto nella serie animata The
Clone Wars.
Il droide BD-1, compagno
inseparabile del Jedi Cal
Kestis nel videogame Star
Wars the fallen order,
lo ritroviamo nell’Hangar
3-5 di Mos Eisley al servizio di Peli Motto. Infine gli inquisitori, che erano già apparsi
nella serie animata Star Wars Rebels, qui tornano al completo.
A questo
punto si riaccende la mia speranza di vedere qualcosa dei vecchi
videogiochi:
tipo
i caccia dei pirati R-41 Starchaser o
l’YT-2400 Outrider guidato
da Dash Rendar. Chissà...
Purtroppo il punto debole delle
serie TV è che sono serie TV e infatti anche per quelle di Star Wars
si ripropone il medesimo problema: gli episodi rischiano di essere
"inconcludenti". Per attenuare questo rischio The
Mandalorian è uscito in due stagioni di 8 episodi ciascuna, The
Book of Boba Fett in una di 7 episodi e a metà stagione sono
arrivati Mando e Luke a rinforzare il personaggio di Boba che inziava
a stancare. Infine Obi-Wan Kenobi è una miniserie di soli 6
episodi col personaggio della Terza Sorella che lascia perlomeno un
tantino perplessi e Dart Fener (non ce la faccio ad allinearmi al corretto Darth Vader) pericolosamente ripetitivo. Nel sesto episodio, per esempio, assistiamo a un duello epico tra Fener e Obi-Wan, che per forza deve essere inconcludente, visto che Obi-Wan sarà abbattuto da Fener in Una nuova Speranza. La Disney si trova più a suo agio con personaggi nuovi, non troppo vincolati dagli eventi narrati nei film, per questo nutro grandi aspettative per la serie di Andor. E anche se non ancora confermata, probabilmente ci sarà una serie sul Jedi Cal
Kestis, proprio perché l'attore che interpreta il personaggio nel videogame è giovane e le libertà narrative sono direttamente proporzionali alla distanza dalle vicende dei personaggi classici della Saga.