venerdì 24 settembre 2021

Serial killer - Vite e crimini di noti assassini seriali

 


Questo libro non è di fantascienza, ma la realtà, qualche volta, supera la fantascienza! Alcune persone nascono con qualcosa di sbagliato in testa e questo è un problema, perché se hai un braccio più corto o ti manca un orecchio si vede. Se invece hai qualcosa di sbagliato in testa e sei pericoloso, può darsi che non si noti.

Il serial killer è fatto così: è pazzo, disumano, non ha nessun freno inibitore. Però è lucido, intelligente e calcolatore. Non ha un movente quando compie i suoi efferati delitti e non ha neppure collegamenti significativi con le vittime, spesso le sceglie a caso. Il serial killer è difficilissimo da prendere, infatti in molti film lascia delle tracce per farsi inseguire dagli investigatori. Gioca una partita a scacchi contro di loro e ogni sua azione è una mossa per vincere. Certo, nei film.

Eppure, la realtà è stata molto peggiore dei film. In questo libro sono raccontate le storie dei serial killer più famosi e sicuramente anche di qualcuno di cui non avevate mai sentito parlare. Leggendo questo libro scoprirete che i mostri esistono e non vengono dallo spazio. Purtroppo, sono umani come noi.

 

Ebook e versione cartacea

 

Il divertente clown che è l'anima di tutte le feste nel quartiere, l'affascinante vicino sempre pronto a darvi una mano, la coscienziosa ostetrica che ha aiutato a nascere centinaia di bambini. Chiunque accanto a voi può essere un assassino seriale. Questi predatori di esseri umani indossano maschere sociali e comportamentali sempre diverse, dietro le quali nascondono ciò che sono in realtà: cannibali, giustizieri, sadici sessuali, Vedove Nere, Angeli della Morte e molto altro. In quest'opera d'analisi e divulgazione, in un drammatico viaggio tra continenti e secoli, potrete conoscere le vite e i crimini di noti serial killer, l'ambiente sociale in cui si mossero e che li influenzò, le loro anormalità e fantasie, il modus operandi nei loro omicidi, le indagini delle forze di polizia e alcuni incredibili insabbiamenti o negligenze delle stesse che ne favorirono l'operato, nonché i processi giudiziari di cui furono oggetto coloro che vennero catturati, a volte pietre miliari nello sviluppo del diritto, in altri casi scandalosi verdetti privi di equità verso le vittime o gli imputati.

 

Serial killer le cui storie sono trattate in questo volume:

    Grembiule di Cuoio, meglio conosciuto come Jack lo Squartatore;

    Vera Renczi, la Signora Barbablù;

    Marcel Petiot;

    Fred e Rosemary West:

    Andrej Romanovic Cikatilo, il Macellaio di Rostov;

    Donato Bilancia, il Killer dei Treni;

    Lavinia Fisher;

    Charles Starkweather, il James Dean assassino;

    Charles Manson;

    John Wayne Gacy, alias Pogo il Clown;

    Luis Alfredo Garavito Cubillos, l'Orco Colombiano;

    Tiago Gomes da Rocha, il Motociclista Assassino;

    Raya e Sakina, le Sorelle Serial Killer;

    Miyuki Ishikawa, l'Ostetrica-demone;

    Tsutomu Miyazaki, l'Otaku Killer;

    Gli assassini di Snowtown

     

    Titolo: Serial killer - Vite e crimini di noti assassini seriali
    Autore: Gianluca Turconi
    Editore: Amazon KDP
    Genere: Saggio true crime
    Edizione: Prima Edizione
    Costo: euro 2.99 in eBook (in offerta lancio a euro 0.99) - euro 8.99 in formato cartaceo

     

 

L'Autore

Gianluca Turconi, nato nel 1972, già più volte finalista al Premio Alien per la narrativa fantascientifica e vincitore della XIII Edizione del Premio Lovecraft per la narrativa fantastica, ha effettuato studi linguistici e giuridici, e attualmente vive e lavora in provincia di Monza e Brianza.

Da quasi un ventennio sostenitore del Software Libero, è stato tra i fondatori del progetto di marketing internazionale, di documentazione e di localizzazione italiana della suite software Apache OpenOffice, nonché curatore del dizionario italiano utilizzato dai programmi software Google Chrome, Mozilla Firefox e Thunderbird.

Nell’ambito della narrativa thriller e fantastica ha pubblicato diverse opere (tra le altre "Codice silenzio", 2Figli del Congo", "La Saga del Pozzo", "Destino criminale", "Tijuana Express", "Protocollo Aurora", "Alveare e dintorni") per case editrici e riviste specializzate nazionali e internazionali (Eterea Comics & Books, Delos Books, Asociación Alfa Eridiani, Axxón, Graphe, DiSalvo, A3, Horror Magazine). Ha inoltre rivestito il ruolo di editor per il romanzo "Figlio della schiera" di Giampietro Stocco (Chinaski) e di selezionatore e coordinatore della traduzione per l’antologia di narrativa fantascientifica latinoamericana "Schegge di futuro" (Letture Fantastiche).

 

 

 

sabato 11 settembre 2021

Voyagers

 


 


Voyagers è uno di quei film che vengono preceduti da un film minore con lo stesso soggetto, come accadde nel lontano 1998 per Armageddon preceduto da Deep Impact e nel 2009 per Avatar preceduto da Battle for Terra (2007). In questo caso il film quasi clone di Voyagers è High Life, del 2018.

Voyagers, a differenza del suo folle clone, è un bel film. Soprattutto è coerente e non lascia punti irrisolti. Parte da una situazione estrema piuttosto abusata nella fantascienza: la Terra ha ormai gli anni contati. Come in Interstellar bisogna trovare un nuovo mondo per la razza umana, ma non c’è nessun Wormhole per spedire gli astronauti dall’altro capo dell’universo in un battito di ciglia. Il pianeta abitabile è stato individuato a una distanza raggiungibile, dall’astronave terrestre che parte per la missione, in 87 anni. Non è possibile ibernare l’equipaggio e quindi, come nel romanzo Universo di Robert A. Heinlein, si susseguiranno alcune generazioni prima di arrivare alla meta.

Il tema affrontato è molto delicato: come si può obbligare un essere umano a vivere l’intera sua esistenza su una zattera di metallo che solca il vuoto assoluto? E come si può sperare che non impazzisca e si riproduca, consapevole che saranno i suoi nipoti a vedere da giovani il nuovo mondo, mentre i suoi figli ci arriveranno vecchi, quando lui sarà morto da tempo?

Non si può se non si è costretti, ma essendo la Terra compromessa, bisogna scegliere se morire tutti o inviare qualcuno a colonizzare un altro mondo in una missione più che disperata. Per cui, per l’istinto di sopravvivenza della specie, si sceglie questa seconda strada.

Purtroppo la natura umana, molto distante dai robot, rende l’individuo facile preda dell’istinto primordiale, vista la situazione critica in cui viene a trovarsi. Quindi la prevaricazione e gli impulsi sessuali sfociano per forza nella violenza, rischiando di far fallire la missione a metà strada se non prima.

A questo punto del film c’è una pianificazione pensata dagli ideatori della missione, che fa subito tornare in mente L’uomo che fuggì dal futuro, di George Lucas. Infatti i ragazzi sull’astronave bevono un liquido blu tutti i giorni, inconsapevoli del suo effetto: inibisce il desiderio sessuale, la ricerca di contatto con gli altri simili e soprattutto gli sbalzi di umore e gli scatti d’ira. Per la riproduzione è prevista la fecondazione in vitro.

Come accadeva per THX 1138, anche per i ragazzi di Voyagers, si delinea una non-vita. E l’unico “anziano”, lo scienziato Richard, salito a bordo dell’astronave con l’obiettivo di proteggere il più possibile le ultime speranze dell’umanità, perde ben presto il controllo della situazione.

Il film introduce una buona dose di azione almeno dalla metà in poi e la tensione sale alle stelle, grazie anche al dubbio che sia entrato un alieno attraverso lo scafo durante un incidente. È una differenza non da poco rispetto a High Life, che invece resta piatto fino ai titoli di coda… conciliando il sonno.

Gli effetti speciali, gli interni dell’astronave e tutti gli elementi tecnologici mostrati nel film sono estremamente credibili. Inoltre, l’equipaggio formato da ragazzi e ragazze della medesima età, espleta compiti precisi per mantenere efficiente la nave. Cosa che veniva molto sorvolata in High Life, in cui l’equipaggio era composto da ex carcerati.

Alla fine, guardando il film, si comprende quanto leggero sia Guerre Stellari e quante invece siano le difficoltà nell’affrontare veramente il cosmo. Abbiamo una sola casa, teniamocela stretta!

 

Il povero Cliff McLane mi sta difendendo a spada tratta dagli emissari dell’altro gruppo in missione manganellatrice. Non può vincere, ma si batte come un leone.

Si sono attaccati alla parola “minore” e giù! Addosso! Dagliene (come diciamo qui in Toscana). Mi torna in mente la canzone di Antoine: Pietre, del 1967 e rido...

 


giovedì 2 settembre 2021

Là dove nessun uomo è mai giunto prima





L’astronave entrò in orbita senza difficoltà. L’equipaggio era composto esclusivamente da robot e il viaggio durava ormai da cinque secoli.
Terranova non avrebbe mai visto scendere un essere umano sulla sua superficie, perché l’umanità non esisteva più. Ma i robot continuavano a seguire il programma e avevano raggiunto l’obiettivo primario della missione: entrare in contatto con le eventuali forme di vita del pianeta e preparare il terreno per la colonizzazione umana.
La creatura che apparve sullo schermo principale era qualcosa a metà strada tra un insetto e un pesce e iniziò a emettere suoni incomprensibili. Robot numero uno non si scompose più di tanto. Inviò il messaggio video con l’intera storia della Terra ridotta a videoclip musicale, diretta da uno dei migliori registi del 35° secolo. Poi sparò il secondo messaggio video: la partenza dei robot con gli umani che restavano in attesa pieni di speranza, anche qui la musica amalgamò sapientemente le immagini.
Era l’uovo di Colombo! Perché tentare di decifrare linguaggi sconosciuti, magari diffusi senza corde vocali o addirittura senza neppure la lingua? Gli scienziati avevano optato per le immagini accompagnate dalla musica. Non c’era bisogno di conoscere le parole terrestri per capire e gli alieni capirono benissimo.
La navetta si staccò dall’astronave terrestre in orbita e fu scortata a terra da due velivoli a forma di disco, la delegazione di benvenuto fu di quelle per le grandi occasioni...