Perché
parlare di un libro di fantascienza così vecchio? Beh, può
succedere
dopo una cocente delusione: torni ad amare qualcosa del passato che
ti aveva lasciato un segno.
La
delusione è il film Coherence
– Oltre lo spazio tempo.
Un film inutile, per niente coerente e girato con quella fastidiosa
tecnica della telecamera instabile. Novanta minuti di vita sprecati!
Tornando
al libro Questo
è un Gizmo
(in
originale Strange
Invasion)
di Murray Leinster del 1958, è giusto parlarne proprio perché
troppe
volte capitano film girati con pochi soldi che puntano tutto su un’idea e quella che hanno è debole. Il
libro di Leinster invece ha un’idea fortissima che potrebbe essere
sfruttata da una produzione a basso costo. Addirittura da una
produzione nostrana!
La
trama è semplice: i Gizmo sono creature che esistono da sempre,
nessuno li ha mai visti perché sono trasparenti. Tutte le volte che
qualcuno ha creduto di avere a che fare con un fantasma, quando
cadevano oggetti senza motivo o sbattevano finestre, o succedevano
altri eventi inspiegabili,
c’era sempre un Gizmo di mezzo.
I
Gizmo si nutrono dei miasmi prodotti dalla putrefazione dei corpi,
per cui hanno proliferato soffocando le loro vittime con
discrezione, restandoci
poi
sopra
il tempo necessario per nutrirsi. Nessuno ci ha mai fatto caso, ma
un giorno
gli uomini alterano
la natura con la loro tecnologia, provocando una moltiplicazione esponenziale dei
Gizmo. E
il fenomeno inizia
a
saltare
agli occhi, muoiono intere mandrie di bufali e tante persone.
Il
protagonista si accorge del pericolo quasi per caso, nel
momento in cui i Gizmo tentano di ucciderlo. Riesce a eliminare il
primo stringendolo con tutta la forza che ha e questo esplode come
un palloncino, liberando una tremenda puzza nell’aria.
Che
ci vuole a fare un film con dei mostri invisibili? Ci vogliono un buon regista e
dei bravi attori. Qui da noi ne abbiamo da vendere, basterebbe
acquisire i diritti del romanzo e avremmo già superato Coherence.
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