lunedì 29 gennaio 2018

L'irriducibile bicentenario



L’irriducibile” è un racconto di fantascienza dello scrittore statunitense Alfred Bester. Parla di un vecchio, seduto nella veranda di un ospedale, che rimprovera ai giovani di essere troppo diversi da quelli di un tempo.

Il tema sembrerebbe lo scontro generazionale, i vecchi che non comprendono i giovani e rifiutano la modernità. Eppure l’obiettivo di Bester è un altro: siamo nel futuro, la scienza ha fatto passi da gigante, ma i progressi in campo medico hanno disumanizzato l’uomo. Il vecchio denuncia proprio questo! Le persone che lo circondano, che popolano la città e il mondo intero, sono tutte uguali, tutte belle e senza emozioni. Ogni volta che una parte del loro corpo si deteriora viene sostituita con un ricambio artificiale. La soluzione di Tamar al posto del sangue e altre diavolerie tecnobiologiche in sostituzione di ogni organo.

La specie umana si è trasformata, non è più umana e somiglia pericolosamente ai cyborg. E il vecchio si arrabbia perché nessuno sente la nostalgia per l’umanità che ha perso. Nessuno lo ascolta. È solo!

Quando arriverà l’ambasciatore di Orione, un extraterrestre insettoide molto simile alla mantide religiosa, il vecchio lo affronterà gridando di essere l’unico vero uomo della Terra e l’unico che ha il diritto di salutarlo.

Tutto questo potrebbe succedere davvero in futuro? Forse per vivere più a lungo e sconfiggere le malattie che ci affliggono da sempre saremo costretti a sacrificare ciò che siamo adesso. Forse perderemo la nostra umanità. O forse no.

Nel racconto L’uomo bicentenario, di Isaac Asimov, accade l’esatto contrario: un robot dimostra un’umanità innata e crea migliorie per sé stesso avvicinandosi sempre più all’essere umano. Inoltre realizza ricambi biologici che prolungano e migliorano la vita degli umani, senza renderli innaturali.

La questione dell’intervento umano (e non) per vincere la gara con la Natura visto da due angolazioni diverse: la prima con paura e sospetto, la seconda con speranza. in ogni caso, vista da due grandi scrittori di fantascienza.

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