domenica 13 gennaio 2013

Voglio quel pianeta!


Agli inizi degli anni 2000 le economie mondiali collassarono. Il sistema capitalista aveva dominato la società per un certo periodo, creando diseguaglianze, ma anche benessere, soprattutto per i paesi industrializzati.
Quando ci si rese conto che la moneta non era più un valore e le nazioni in via di sviluppo avrebbero preso il sopravvento, si ricorse alla guerra.
Una nuova arma rese inutilizzabili gli ordigni atomici, ma chi la usò non poté avvantaggiarsene: venne derubato e così anche i suoi arsenali furono neutralizzati. La Terra quindi non si autodistrusse, ma piombò in una guerra tradizionale totale e sanguinosa che durò per molti anni.
Una fazione alla fine unificò il mondo sotto la dittatura del “Tiranno”.
Il nuovo ordine fu accettato dai popoli perché riportò la pace, anche se tolse molte libertà. Come è successo in tutte le guerre i progressi tecnologici furono notevoli e già nel 2400 la prima Flotta Terrestre riuscì ad aggredire il sistema Sirio: il governo “nazionalista” della Terra non era interessato all'amicizia con “E.T.”, voleva solo sottometterlo.
In 100 anni fu creato l'Impero dei tre sistemi: Sole, Sirio e Luyten.
Un gruppo di dissidenti in fuga, in un giorno in cui la libertà vinse il duello con l'oppressione, riuscì a raggiungere il secondo pianeta della stella Proxima Centauri. Non valeva la pena di inseguirli: quel mondo era stato classificato dall'Impero come “privo di risorse”.
Ma oggi, a trecento anni da quell'evento, l'attuale Imperatore ormai vecchio e malato scopre che quei fuggitivi vivono ancora di una vita incredibilmente allungata: forse sono immortali.
Il pianeta, che lui stesso aveva battezzato col nome di Archon diventa la sua prossima preda.
 


 
"Li vedo! Stanno arrivando... una squadriglia di tre e altri nove in avvicinamento sul radar. Preparatevi a far fuoco, al mio segnale."

"Ricevuto capo, ne ho altri sei in arrivo a ore nove."

"Rimani in formazione, lupo 3... è un ordine!"
Lo scontro fu devastante.


  I terrestri, come al solito, si buttarono nell'ennesima campagna di aggressione a un mondo pacifico; senza preoccuparsi delle perdite, ricevute e causate. E senza pensare a quello che stavano per scatenare.



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