mercoledì 28 marzo 2018

Space Shuttle


Uscire dall’atmosfera terrestre è un’impresa non da poco. Agli albori dell’astronautica vettori statunitensi e sovietici bruciavano tonnellate di carburante per portare in orbita capsule piccolissime.

Eppure, già dagli anni sessanta prese il via un progetto alternativo al classico razzo a tre stadi: lo spazioplano.

Il primo che riuscì a volare oltre la linea di Kármán fu il North American X-15, praticamente un ibrido con caratteristiche sia dell’aereo che della nave spaziale.

  
Forse fu proprio l’X-15 a ispirare gli sceneggiatori della serie TV UFO, realizzata negli anni ‘70. Infatti il Lunar Carrier era qualcosa di molto simile a uno spazioplano, con l’idea innovativa di essere composto di due elementi: il Lunar Carrier trasportava il Moon Shuttle fino ai limiti dell’atmosfera, per poi liberarlo nello spazio.


Il programma americano Space Shuttle, prese tutt’altra strada e spedì nello spazio il Columbia con tre serbatoi provvisti di motore a razzo criogenico, che una volta vuoti venivano abbandonati come già succedeva per gli stadi dei vettori. I sovietici lavorarono a un progetto simile, il Buran (Бура́н) in russo “tormenta”, che però non portarono mai a termine per via del crollo dell’Unione Sovietica.

Gli Space Shuttle sono stati il sistema migliore per raggiungere lo spazio almeno fino agli anni 2000. Purtroppo la flotta ha perso il Challenger e il Columbia in due clamorosi incidenti spaziali e il programma è stato chiuso nel 2011 destinando i superstiti Atlantis, Endeavur, Discovery e Enterprise all’esposizione turistica in vari siti sparsi negli Stati Uniti.



Oggi un’impresa privata, la Virgin Galactic, ha ripreso l’idea dello spazioplano portato in quota da un secondo velivolo di supporto, un po' come accadeva nella serie britannica UFO.

Così lo SpaceShipOne è stata la prima astronave a sganciarsi dalla nave madre, superare la linea di Kármán e uscire nello spazio aperto. Il progetto ha come obiettivo il trasporto di turisti disposti a pagare profumatamente le loro vacanze spaziali. In parallelo, infatti, si sta lavorando alla realizzazione di stazioni orbitanti tutt'altro che scientifiche: saranno alberghi a cinque stelle siderali!



La Virgin Galactic ha costruito anche lo SpaceShipTwo, uno spazioplano migliorato rispetto al suo predecessore.

Chissà che direbbe il comandante Edward Straker del progetto? “Noi è da un pezzo che utilizziamo questo sistema per raggiungere Base Luna, purtroppo l’organizzazione SHADO deve restare segreta e sono costretto a cancellarvi la memoria”.











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