sabato 12 maggio 2018

Racconto di Fantascienza



La Regina degli Insetti


La Regina si alzò in mezzo alle altre potenziali regine. Lei era la nuova, se ne rese subito conto.

Le altre non erano del tutto formate. Quelle nate dopo di lei annaspavano ancora cieche, nella bava. Alcune, addirittura, maturavano da troppo tempo dentro l’uovo e probabilmente erano già morte. Ci pensò un attimo. Lo erano davvero? Non poteva saperlo. Le guardò attraverso il loro guscio semitrasparente. Le parve che si muovessero, forse qualcuna ce l’avrebbe fatta, ma lei non avrebbe mai permesso a un’altra di poterle contendere il potere. Era stata la prima a diventare grossa a sufficienza e si sentiva pronta.

Schiacciò tutte le uova.

Dai gusci rotti uscirono rivoli di liquido vitale rosa, insieme ai corpi maciullati delle inquiline. Subito dopo, la Regina si volse verso le sorelle cieche. Con le zampe, furiosa, le colpì, le colpì e le colpì ancora, fino a ucciderle tutte.

I loro corpi martoriati, col liquido vitale sparso intorno, la fecero gioire. Finalmente era diventata la sola padrona di tutto. Mangiò le carcasse per riprendere le forze, visto che si era stancata molto nel massacro.

Finito il banchetto, uscì da quella sezione del formicaio. Le piacque subito lo stile tecnologico dei cunicoli di collegamento, anche se decise che avrebbe dato un suo tocco personale e per farlo doveva istruire fuchi e operai, perché erano loro che costruivano le strutture. Prima, però, bisognava uccidere la vecchia Regina. Si diresse verso la sua dimora, sapeva dov’era. Glielo diceva il suo istinto.

Trovò la vecchia in mezzo a molti fuchi. La nuova Regina si eresse maestosa e aggressiva. L’altra non reagì. Aveva un tremore sul corpo e lo sguardo rassegnato. La nuova Regina la colpì con le sue sei zampe anteriori, con forza, e le sfondò la testa quasi subito.

I fuchi abbandonarono la loro defunta padrona e accorsero dalla nuova. Gli operai ricevettero un segnale dai fuchi e nei loro piccoli cervelli si impressero le nuove direttive regali. I fuchi trasmisero anche il volere della Regina a tutti i guerrieri del regno.



Il giorno dopo, alla luce della prima alba di BL Ceti, la pietra grigia mista al ferro che componeva quasi tutta la pianura e i crinali delle montagne, scintillò. Alla seconda alba, invece, quella di UV Ceti, che sorse alcune ore più tardi, il paesaggio si colorò di rosso.

Dal formicaio emerse la Regina. Nessuna delle sue antenate l’aveva fatto, perché avevano sempre preferito starsene là sotto, al sicuro, e inviare guerrieri in esplorazione oppure operai a raccogliere materiali. Ma lei voleva conoscere l’intero regno, personalmente. In superficie, fu circondata da tremila guerrieri, ognuno coperto di tecnologia. Avevano corazze e armi innestate direttamente nei corpi, montate al posto di arti staccati e gettati via da qualche parte, a seccare.

Un tempo si era combattuto solo corpo a corpo, ma gli scontri con le altre civiltà avevano indotto le regine a potenziare i loro soldati, anche con armi a distanza.

La Regina avanzò imperiosa. Dietro di lei si trascinarono, attaccati ai tubi di collegamento, i Ricordanti, cioè i fuchi mnemonici.

In loro, la vecchia Regina aveva riversato la storia di ogni più piccolo avvenimento accaduto durante il suo regno. E loro avevano poi trasferito fatti e dati nel centro di archiviazione, in fondo al formicaio.

La nuova Regina estraeva direttamente da loro ogni informazione. Era un modo veloce e violento per assimilare subito quanto si voleva sapere. In fondo, a quel modo, la vita dei fuchi assumeva un minimo valore che altrimenti non avrebbe avuto per lei.

Il primo Ricordante, essiccato e svuotato dall’interno, cadde a terra. Il suo corpo non serviva più alla Regina, quindi gli staccò il tubo comunicante e l’abbandonò.

Aveva appreso dell’invasione terrestre nel suo sistema stellare e dell’esistenza di altre regine e altri formicai più piccoli sulle lune del suo mondo. E addirittura sull’altro pianeta del sistema. Doveva comunicare con loro e, da pari quali erano, organizzare una strategia comune.

Un altro Ricordante, appassito, crollò al suolo. Lei staccò il collegamento e ritrasse il tubo dentro l’addome. Apprese con disappunto che gli Umani avevano distrutto il mondo che orbitava intorno alla stella gemella della sua. Non erano riusciti a conquistarlo e avevano preferito distruggerlo, spazzando via un intero regno di insetti. La rabbia la fece fremere forte, decise che avrebbe preparato una tremenda vendetta. Ma non subito.

Prima c’era da capire, scoprire e riordinare. Spedì i guerrieri in perlustrazione, sui territori lontani del suo mondo e nello spazio.

Attese, paziente.

Quando tornarono, riferirono di una situazione tranquilla, pareva che nessun nemico minacciasse il regno, almeno per il momento.

La Regina risucchiò la vita da altri due Ricordanti e li abbandonò. Apprese che i fuchi avevano costruito esseri meccanici, simili agli insetti nell’aspetto. Come loro erano senza testa, con grosse antenne e una simil-bocca longitudinale piena di denti che attraversava il torace. Era importante che fossero così, per farsi identificare correttamente.

Questi esseri meccanici riproducevano suoni simili a quelli emessi dagli Umani, ne interpretavano il linguaggio traducendolo per la Regina. Loro avevano trattato con gli Umani dopo l’armistizio che aveva segnato la fine della guerra.

L’altra Regina era stata l’artefice di tutto ciò, perché aveva creduto che fosse importante mantenere un canale di contatto col mondo degli Umani, per controllarli e allo stesso tempo per tenerli a distanza. Quella Regina aveva adottato una politica difensiva.

Quella regina era stata una stupida!

Lei avrebbe fatto diversamente. Intanto perché bisognava vendicare il regno distrutto e poi perché gli Insettoidi erano migliori dei Terrestri. Doveva lavorare sodo per cambiare la faccia al suo mondo, ma era sicura di riuscirci.

Un altro fuco stramazzò a terra. Rimaneva solo l’ultimo, presto sarebbe stata completamente aggiornata.

La nuova Regina vide una seconda invasione di creature sconosciute, arrivate da squarci aperti sul nulla. La vecchia Regina aveva scatenato i suoi guerrieri e dopo una furibonda battaglia i nemici si erano ritirati. Ma le perdite erano state ingenti e la Regina aveva dovuto deporre moltissime uova per rinforzare l’esercito.

In un altro ricordo seppe di una terza invasione, compiuta da creature gigantesche. I guerrieri avevano difeso Argha per la terza volta e per la terza volta avevano vinto, perché i colossi senza testa erano crollati su se stessi.

L’ultimo Ricordante, avvizzito, morì. La Regina non se ne accorse subito, era occupata in altri pensieri, così lo trascinò per un po’ e il peso le strappò il tubo. Sentì una fitta all’addome, ma non fu cosa grave. Presto avrebbe prodotto un nuovo tubo.

Tornò nel formicaio. La priorità, ora, divenne ripristinare le perdite della terza invasione. La vecchia Regina non era riuscita a coprirle con nuove uova, proprio perché vecchia e stremata. Per ovviare a quella debolezza, aveva deciso di deporre le uova Garr, dalle quali almeno una Regina sarebbe riuscita a nascere.

E una ce l’aveva fatta.



I fuchi le donarono il seme e subito dopo la Regina li divorò. Nei giorni successivi depose milioni di uova. Tutte di guerrieri. Poi comunicò con le regine dei regni sulle lune e sull’altro mondo. Scoprì che i suoi segnali arrivavano molto lontano e ben presto stabilì un contatto permanente con loro.

Alcune erano vecchie, altre giovani, ma sapevano di avere un regno piccolo fondato su una luna, per cui si sottomisero a lei, senza condizioni.

E la nuova Regina di Argha impartì le sue direttive. Gli operai costruirono le arche imbevute di bava antigravità, le equipaggiarono con i cannoni a particelle ioniche, montarono i motori e caricarono i gusci per la sopravvivenza nello spazio.

Quando la flotta di arche fu pronta, si levò in volo, carica di guerrieri. Salì in cielo e uscì dall’atmosfera. Rimase quindi in orbita in attesa di ordini.

Di fronte a tanta potenza, la Regina fu sicura che, insieme alle sue sorelle, avrebbe fatto tremare l’universo. Decise perciò che, per placare la sua sete di vendetta e per far esercitare al combattimento le sue truppe, il primo obiettivo dell’Impero insettoide sarebbe stata la Terra.

Nessun commento:

Posta un commento