lunedì 1 aprile 2019

A tutto vapore!


Finalmente un film steampunk dall’inizio alla fine! Macchine Mortali, di Peter Jackson, tratto dall’omonimo romanzo del 2001 di Philip Reeve.
Hollywood ha sfiorato lo steampunk per anni: ne I tre moschettieri, del 2011, ci sono molti elementi steampunk. Primo fra tutti l’aeronave da guerra costruita secondo i progetti di Leonardo rubati a Venezia.

 
In Hugo Cabret, sempre del 2011, si attinge a piene mani dallo steampunk, infatti l’automa meccanico trovato nel museo è rigorosamente analogico e riparabile dal manutentore di orologi.


Altro vento steampunk soffiò impetuoso in Hellboy, del 2004, soprattutto nel look dei personaggi. E in Mutant Chronicles, del 2008, visto che ricalcava il gioco di ruolo dichiaratamente steampunk.
Tornando a Macchine mortali, c’è tanto steampunk da far ben sperare per il futuro: Londra semovente dei trazionisti che attacca la muraglia degli stazionisti è un po' come la Robredo di Mondo 9, di Dario Tonani. A proposito, chissà se un giorno Hollywood deciderà di trasformare la nave senziente che solca il deserto in un film?


Forse, la sbavatura più vistosa del film di Jackson sono gli alianti degli stazionisti, che hanno motori a razzo, roba da Star Wars! Sarebbero stati più belli mossi da caldaie, con comignoli e sbuffi di fumo nero. Un po' come succede all’inizio con le piccole città su ruote inseguite dalla Londra predatrice…
Beh, non si può avere tutto subito. Magari il prossimo film sarà uno steampunk puro e allora ci sarà da divertirsi.

Magari avremo l’occasione di vedere sul grande schermo la guerra di dirigibili tra il Regno Indipendente e il Granducato di Turingia...


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