venerdì 1 novembre 2019

Staffetta




Era inevitabile! La scintilla che ha permesso l’incremento dell’intelligenza umana non poteva restare esclusiva di una specie. D’altronde l’Uomo ha dominato il pianeta Terra per un breve periodo, se si rapporta all’arco di esistenza del mondo.
I primi segnali di cambiamento sono stati traumatici: alcune persone anziane hanno raccontato il comportamento fin troppo razionale dei loro gatti, ma nessuno ha creduto loro, proprio perché è risaputo che l’età gioca spesso brutti scherzi. Poi è stata la volta dei bambini, cresciuti insieme al gatto come fosse il loro miglior amico, ma anche in questi casi nessuno ha dato il giusto peso agli eventi, spiegandoli unicamente con l’immaginazione dei fanciulli.
Infine, un giorno, un gatto si è rivolto al veterinario in modo schietto: «Dottore, crede che sia grave? Devo preoccuparmi?»
Il fulmine a ciel sereno ha scatenato il panico tra l’uomo comune e ha destato l’interesse nella comunità scientifica, lasciando prevalere il primo effetto sul secondo. Infatti il passaparola è stato più veloce delle azioni dello Stato e la paura nei confronti di animali che non sono più animali ha indotto molti al gatticidio. È stata una carneficina!
Tuttavia, grazie a una fortuita quanto improvvisa mutazione felina e grazie anche a favorevoli condizioni di occultamento nei piani bassi e abbandonati di alcune città, si è sviluppato rapidamente il nuovo Gatto Sapiens. Assumendo la postura bipede ha raggiunto la dignitosa statura del metro e mezzo e ben presto ha iniziato a rivendicare i suoi diritti.
Oggi la guerra tra felini e umani è finalmente finita e l’armistizio ha sancito la coabitazione pacifica tra le due specie intelligenti.
Per questo motivo, io, Bortallone Zarrino Guendo, Primo Gatto nel Consiglio degli Uguali, autorizzo, in data umana 2892 e data felina 571, il primo matrimonio interspecie tra un uomo e una gatta.
Che la nostra Madre Terra benedica questa unione in nome della fusione della ragione e per il bene comune.
Miao.

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