Questo
articolo contiene spoiler, ma visto che il passaggio al cinema c’è
stato e l’uscita in blu-ray pure, quello che scrivo rovinerà solo
la sorpresa agli spettatori di Sky, noti per lo zapping facile. E
considerando che avrò al massimo i soliti tre o quattro lettori,
credo proprio di non recare grossi danni all’opera.
Il
mio è piuttosto lo sfogo di un vecchio fan della Saga, che si è
sentito tradito da Ridley Scott, uno dei più grandi registi di
Hollywood. Colui che ha firmato film come ‟Il Gladiatore”, ‟Blade
Runner” e molti altri capolavori. Perché la strada che ha
intrapreso con ‟Prometheus”, secondo me, ha rovinato l’atmosfera
che avevamo respirato nei primi due capitoli della Saga originale:
‟Alien” e ‟Aliens”. A proposito, in Italia il secondo
capitolo fu intitolato ‟Aliens: scontro finale” proprio perché
Ripley, uccidendo la Regina, metteva fine alla diabolica progenie
aliena.
In
quella che è stata annunciata come la nuova trilogia, stavo dicendo,
c’è tutta la mia delusione! Era davvero tanto brutta l’idea di
James Cameron di immaginare gli xenomorfi come insetti, con una
Regina e magari con un alveare?
La
nave aliena che invia la richiesta di soccorso alla Nostromo nel
primo, mitico, Alien... è zeppa di uova. Chi le ha deposte, David?
‟Prometheus”
e ‟Alien: Covenant” smontano tutte le certezze che ci eravamo
presi dai film nel corso degli anni. Il mostruoso extraterrestre col
torace sfondato dall’interno, seduto in una postazione che sembrava
un telescopio, ci suggeriva che la sua astronave fosse stata
infettata da Alien, che aveva annientato l’equipaggio e, dopo il
naufragio, aveva deposto migliaia di uova in attesa della prossima
schiera di vittime.
Invece
in Prometheus ci raccontano che quell’extraterrestre non era così
mostruoso, anzi, mostruosa era solo la sua tuta spaziale, che
nascondeva un gigante umanoide fin troppo umano. E che faceva questo
tizio? Costruiva armi di distruzione di massa, come farebbe un
qualsiasi umano tra quelli più cattivi, che non sono affatto rari.
Quindi scopriamo infezioni che attaccano gli astronauti in modo
differente da come avrebbe fatto Alien. Il contagiato che torna e si
trasforma mentre cerca di rientrare nella navetta ricorda molto il
film ‟La Cosa”, infatti lo bruciano col lanciafiamme.
Alien:
Covenant è un successo al botteghino, è un capolavoro per gli
effetti speciali. E io sono un vecchio dinosauro ancora aggrappato
agli anni ’80, ma le domande mi attanagliano le budella sono
queste: se sei il capitano dell’astronave Covenant e scopri la tua
amica decapitata con la testa che galleggia nella vasca e il
sintetico che dialoga tranquillo col surrogato di Alien che fai? Li
uccidi entrambi o segui il sintetico nella sua cantina zeppa di uova?
E se decolli dal pianeta col veicolo di soccorso e ti accorgi di
avere uno xenomorfo sullo scafo che fai? Atterri e provi a
eliminarlo, o svolazzi urtando le gigantesche statue dei nativi con
l’amica appesa al cavo che spara prendendo la mira come può?
Le
incoerenze sono troppe per reggere il confronto con l’originale del
1979, o col sequel di Cameron del 1986. Il risultato è un disastro.
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