mercoledì 21 febbraio 2018

La fine del gioco - Gianluca Turconi



Istanbul, Turchia: un attentato suicida a una caserma della polizia provoca una strage tra i giovani in coda per l'arruolamento.
E' solo il primo episodio della strategia di "violenza contro violenza" messa in atto dagli Eletti di Dio, l'organizzazione che coordina l'insurrezione armata cristiana nei campi profughi sulla cosiddetta Frontiera Araba, ai confini con Siria e Iraq. Fuggiti a centinaia di migliaia dalle atrocità della guerra civile siriana e del Califfato dell'Isis, questi profughi hanno varcato i confini turchi in cerca di salvezza, solo per finire perseguitati dalle stesse autorità della Turchia, il cui governo di matrice radicale islamica, arrivato al potere dopo uno stravolgimento elettorale, conserva a stento il ruolo di gendarme armato della NATO in quella regione.
A migliaia di chilometri di distanza, nel tranquillo Belgio, Roger Hancock, già agente operativo dell'MI6 britannico e ora direttore dell'INTCEN, il Centro Analisi dell'Intelligence dell'Unione Europea, si è imbattuto in problemi che non fanno altro che aumentare la sua insonnia da stress. Prima di tutto, ha contro l'opinione pubblica europea, accortasi con colpevole ritardo dell'esistenza del suo dipartimento, adibito a vero e proprio spionaggio internazionale. In secondo luogo, deve difendere il suo posto di lavoro, messo in pericolo dalle idee politiche e dagli affaristi che ruotano attorno a Enrique Lozano, il nuovo Presidente della Commissione Europea.
Ma a preoccuparlo davvero è ben altro, perché dietro la facciata di legalità che ha condotto alla creazione dell'INTCEN, gli stati membri dell'Unione Europea celano segreti ereditati dalla Guerra Fredda, i quali lasciano grande potere discrezionale in mano alle persone incaricate di salvaguardarne la stabilità interna ed esterna.
Una di esse è proprio Hancock, legato a filo doppio alla brutale repressione della rivolta in Turchia da parte dell'esercito regolare. Per compiere il proprio dovere ha mentito molto e messo a rischio la sua stessa vita.
In questo scenario si muovono anche altri protagonisti: Erwin Looy, agente operativo dell'INTCEN; Mehmet Kharvali, promettente ma ingenuo reporter tedesco di origine turca; Domenico Sanesi, parlamentare europeo a capo del Comitato Investigativo sui Servizi d'Intelligence; l'affascinante Marie Tyus, donna che ha le chiavi di molti misteri.
Passando da Bruxelles a Istanbul, da Amburgo ad Antakya e l'Aia, rimarranno invischiati in un pericoloso gioco di inganni in cui le feroci lotte di religione saranno influenzate da inimicizie personali, carrierismo politico e patriottismo spinto alle estreme conseguenze.






Il restyling del libro è opera mia: la nuova copertina è più calzante rispetto al genere del romanzo, “La fine del gioco” è infatti un action thriller. Qui sotto la vecchia cover, ormai definitivamente archiviata.






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